Milano, Toni e Peppe Servillo cantano la loro Napoli ai Bagni Misteriosi

Milano, Toni e Peppe Servillo cantano la loro Napoli ai Bagni Misteriosi

di Ferruccio Gattuso

 Li si potrebbe anche chiamare i Servillos, come una serie tv. Se lo fossero, ovviamente, ne sarebbero una di culto, come appunto i Sopranos. Solo che loro con la malavita non hanno nulla a che fare. Al massimo, hanno a che fare con la Malafemmena. Perché Toni e Peppe Servillo – stasera ai Bagni Misteriosi del Teatro Parenti – portano in scena La parola canta, uno spettacolo dove i fratelli napoletani cantano per l’appunto la loro città, tuffandosi in una colonna sonora che è unica al mondo. L’Attore e il Musicista omaggiano Napoli attraverso grandi classici della poesia e della canzone, portando il pubblico da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da Enzo Moscato a Libero Bovio, fino a Mimmo Borrelli e Michele Sovente. Ad affiancarli spicca il virtuoso Solis String Quartet, ensemble che, negli anni (ma anche questa sera lo farà), ha spiazzato felicemente la scena musicale maneggiando generi musicali che vanno dal folk, al jazz fino a Bela Bartok. La musicalità (delle armonie così come del dialetto) è il filo rosso che tiene unite le liriche della poesia a quelle delle canzoni, ed è anche lo “spartito” con cui riesce più facile raccontare una città complessa come Napoli. La celebrazione di La parola canta è anche, spiega Toni Servillo, «il pagamento di un debito, che sento verso questa città: per la grande ricchezza che mi ha donato, una ricchezza che cerco di trasmettere in giro per il mondo nei suoi aspetti più nobili, riflessivi, tragici.

Tutto il mio lavoro si alimenta della complessità di Napoli, che è comunque vita». E quando la parola attoriale non basta? «Là dove il teatro talvolta non riesce – puntualizza – ci pensa la musica, che ricapitola la nostra esistenza e ci consente di immaginarne un’altra in un luogo che non c’è». Gli fa eco il fratello Peppe: «Mi viene da citare anche un grande del cinema, Truffaut, che faceva dire a un personaggio di un suo film che le canzoni “aiutano la gente perché dicono la verità. Anche quando sono sceme, dicono la verità”». Peppe, dopo una seconda vita da attore («ma autodidatta», precisa lui) è tornato alla musica proprio grazie al Solis String Quartet: «Toni da tempo interpretava poesie napoletane, io canzoni napoletane: è stato naturale metterci insieme. Mi piace definire questo spettacolo una sorta di varietà moderno, che si articola in vari numeri dove gli autori, sia delle poesie sia delle canzoni, talvolta sono gli stessi, come Viviani e Di Giacomo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Luglio 2022, 06:50
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