Li si potrebbe anche chiamare i Servillos, come una serie tv. Se lo fossero, ovviamente, ne sarebbero una di culto, come appunto i Sopranos. Solo che loro con la malavita non hanno nulla a che fare. Al massimo, hanno a che fare con la Malafemmena. Perché Toni e Peppe Servillo – stasera ai Bagni Misteriosi del Teatro Parenti – portano in scena La parola canta, uno spettacolo dove i fratelli napoletani cantano per l’appunto la loro città, tuffandosi in una colonna sonora che è unica al mondo. L’Attore e il Musicista omaggiano Napoli attraverso grandi classici della poesia e della canzone, portando il pubblico da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da Enzo Moscato a Libero Bovio, fino a Mimmo Borrelli e Michele Sovente. Ad affiancarli spicca il virtuoso Solis String Quartet, ensemble che, negli anni (ma anche questa sera lo farà), ha spiazzato felicemente la scena musicale maneggiando generi musicali che vanno dal folk, al jazz fino a Bela Bartok. La musicalità (delle armonie così come del dialetto) è il filo rosso che tiene unite le liriche della poesia a quelle delle canzoni, ed è anche lo “spartito” con cui riesce più facile raccontare una città complessa come Napoli. La celebrazione di La parola canta è anche, spiega Toni Servillo, «il pagamento di un debito, che sento verso questa città: per la grande ricchezza che mi ha donato, una ricchezza che cerco di trasmettere in giro per il mondo nei suoi aspetti più nobili, riflessivi, tragici.
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Luglio 2022, 06:50
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