Intervento da record per il "cuore matto" di un bambino di appena 80 giorni. Il cuore di Andrei correva al ritmo di oltre 250 battiti al minuto, quando tre 'fili elettrici' che lo percorrevano gli provocavano dei cortocircuiti potenzialmente fatali. Colpa della sindrome di Wolff Parkinson White, una malattia congenita che lo ha costretto in terapia intensiva fin dal primo giorno di vita sotto lo sguardo impotente dei medici: «Inoperabile», dicevano in Macedonia dove il bimbo è nato. E invece, con un intervento salvavita al Policlinico San Donato, nell'hinterland di Milano, è diventato il più piccolo paziente al mondo con 3 vie accessorie atrioventricolari a essere sottoposto ad ablazione cardiaca.
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L'ablazione è una procedura che sfrutta la capacità delle sonde di produrre onde elettromagnetiche che distruggono il tessuto patologico nel cuore. E Andrei, arrivato dalla Macedonia a San Donato, è il secondo bambino più piccolo al mondo mai ablato, il più piccolo in assoluto, però, a presentare 3 vie accessorie atrioventricolari, ovvero 3 fili elettrici capaci di creare veri e propri cortocircuiti nel cuore e portare la frequenza del battito cardiaco oltre i 250 battiti al minuto. A operarlo è stato Carlo Pappone, responsabile dell'Unità Operativa di Aritmologia Clinica e del Laboratorio di Elettrofisiologia dell'Irccs Policlinico San Donato, coadiuvato dai dottori Gabriele Vicedomini, Giuseppe Ciconte e Tommaso Aloisio.
A Skopje i medici in ospedale avevano diagnosticato la patologia ma non erano in grado di eseguire l'operazione.
Per l'intervento, l'équipe medica del professor Pappone è ricorsa all'utilizzo di sondini di piccolissime dimensioni adatte al neonato. Sfruttando la circolazione arteriosa e venosa, le 3 vie accessorie atrioventricolari sono state prima mappate e poi ablate. «Al di là della buona riuscita dell'operazione e del suo indiscutibile contribito scientifico - ha spiegato il professor Pappone -, ciò che conta davvero per noi è l'aver salvato la vita del piccolo Andrei e aver ridato fiducia e speranza ai suoi genitori, di cui ammiro profondamente la tenacia e la volontà di non arrendersi». «Sono questi i momenti - ha concluso - in cui un medico scopre di essere importante e utile».
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Febbraio 2022, 22:19
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