«Se è il glicine è considerato più importante del Museo della Resistenza e se spostarlo è costosissimo, allora vorrà dire che rinunceremo al Museo». Il sindaco Giuseppe Sala lancia un aut aut dopo le numerose proteste, che proseguono da mesi, contro il taglio del glicine di piazzale Baiamonti per far posto al cantiere del Museo. L’immenso glicine ha 70 anni di vita, come anche i maestosi tigli sono pluridecennali. «Non è un obbligo fare il Museo. Per me sarebbe un peccato. Poi, ognuno si prenda le proprie responsabilità».
Dopo la petizione on line su change.org di oltre 51mila firme; gli appelli di numerosi vip, da Giovanni Storti a Elio delle Storie Tese, a Fabio Volo; la mozione bipartisan in consiglio comunale e l’insurrezione di tante associazioni, da Giardini in Transito a ViviSarpi, è il momento della resa dei conti.
Fra una settimana partono i lavori. «Stiamo vedendo come salvare le piante, ma è un problema di costi». Immediata la reazione del capogruppo di Europa Verde, Carlo Monguzzi: «È un ricatto inaccettabile.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Maggio 2023, 06:50
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