Milano, glicine di piazzale Baiamonti, aut aut Sala: «Se conta di più, pronti a rinunciare al Museo Resistenza»»

Il sindaco: "Per me sarebbe un peccato"

Milano, glicine di piazzale Baiamonti, aut aut Sala: «Se conta di più, pronti a rinunciare al Museo Resistenza»

di Simona Romanò

«Se è il glicine è considerato più importante del Museo della Resistenza e se spostarlo è costosissimo, allora vorrà dire che rinunceremo al Museo». Il sindaco Giuseppe Sala lancia un aut aut dopo le numerose proteste, che proseguono da mesi, contro il taglio del glicine di piazzale Baiamonti per far posto al cantiere del Museo. L’immenso glicine ha 70 anni di vita, come anche i maestosi tigli sono pluridecennali. «Non è un obbligo fare il Museo. Per me sarebbe un peccato. Poi, ognuno si prenda le proprie responsabilità».

Dopo la petizione on line su change.org di oltre  51mila firme; gli appelli di numerosi vip, da Giovanni Storti a Elio delle Storie Tese, a Fabio Volo; la mozione bipartisan in consiglio comunale e l’insurrezione di tante associazioni, da Giardini in Transito a ViviSarpi, è il momento della resa dei conti.

Fra una settimana partono i lavori. «Stiamo vedendo come salvare le piante, ma è un problema di costi». Immediata la reazione del capogruppo di Europa Verde, Carlo Monguzzi: «È un ricatto inaccettabile.

Chiediamo una piccola e possibilissima variante di progetto. Insomma, non è un razzo che deve andare su Plutone. Risolviamo i problemi, e questo è semplice». Anche per le associazioni che si sono mobiliate quella del sindaco appare «una chiusura incomprensibile», perché «analizzando i disegni è chiaro che alcuni alberi si trovano al di fuori dall’area di scavo». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Maggio 2023, 06:50
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