Flashdance, il musical evento al Teatro Nazionale

Flashdance, il musical evento al Teatro Nazionale

di Ferro Cosentini
Continua il lungo flirt tra musical e cinema anni ‘80. Dopo “Dirty Dancing” e “Footloose”, tocca a “Flashdance”, pellicola di culto che nel 1983 incassò 200 milioni al botteghino e in Italia fu il film più visto della stagione. Che sia nostalgia o magari il concedersi uno sguardo sospirante verso un’epoca che, criticata ieri per il suo edonismo, oggi appare perfino “più genuina”.

A definirla così, sorprendentemente, è la giovane protagonista di “Flashdance”, atteso al Teatro Nazionale da giovedì: Valeria Belleudi, bella ragazza originaria di Nettuno, ex di Amici di Maria De Filippi, esordiente come protagonista. È lei il volto (e il corpo) scelto per impersonare Alex, la ragazza operaia e studente decisa a realizzare il sogno della danza, e che tra le altre cose troverà pure l’amore in Nick (qui interpretato da Lorenzo Tognocchi). «Una fiaba moderna – la definisce la regista Chiara Noschese, che ne ha curato l’adattamento in italiano in una versione totalmente nuova rispetto all’ultima messa in scena di qualche anno fa – Per di più una fiaba realistica, che rispecchia molti di noi che lavoriamo nel musical. Valeria Belleudi è protagonista per la prima volta, è stata scelta tra 50 aspiranti, per lei la fiaba è vera al 100%».

Nostalgia? «Non penso.
Flashdance” non rappresenta un’epoca, la figura di Alex è attuale, è una donna 2.0 grintosa e indipendente, e i temi della storia sono universali». Rispetto al “Flashdance” che andò in tour due anni fa il profilo dei personaggi è molto più curato. «I brani storici, da “What a Feeling”, a “Maniac”, da “Gloria” a “Manhunt”, non legati allo sviluppo della storia, sono stati mantenuti in inglese», conclude Noschese.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Ottobre 2017, 23:30
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