Gli MCR al Carroponte: «Bella ciao più attuale che mai»

Gli MCR al Carroponte: «Bella ciao più attuale che mai»

di Francesca Binfarè

Il folk combattente e combattivo dei Modena City Ramblers torna dal vivo a Milano. Appuntamento con il travolgente gruppo - più di 30 anni di storia - al Carroponte di Sesto San Giovanni il 16 luglio (via Granelli 1, ore 21; 15 euro ridotto early bird) con una tappa del tour che celebra il loro storico album Appunti partigiani, tour che verso fine estate avrà tappe in Europa. È il violinista e polistrumentista Francesco Fry Moneti (53 anni, di cui 26 nei MCR) a presentare questo concerto che è una festa, ma ricca di contenuti.

Il Carroponte vi è congeniale, è all’aperto, la gente può scatenarsi: da quanto non suonavate nel vostro habitat naturale?

«Abbiamo già fatto diverse date di questo tour ed è stato bellissimo vedere le persone ballare e saltare. Per noi è sempre come se fosse la prima volta. L’anno scorso la gente doveva stare seduta, da animali da palco quali siamo è stato un po’ strano. Siamo contenti di tornare al Carroponte dopo un anno».

Questo tour si intitola Appunti partigiani, come il vostro album del 2005 ripubblicato nel 2020: è il vostro disco simbolo?

«È un album molto importante, è un simbolo come lo sono anche altri dischi.

Sicuramente ha sancito un momento rilevante per la band, con un bel successo di classifica. Parla di storie della resistenza italiana a noi care».

Riannodate i fili con il tour dell’anno scorso?

«Abbiamo festeggiato i 30 anni di carriera con i live del 2021. Questo tour celebra i 15 anni del disco da cui prende il nome, perché nel 2020 la tournée non c’è stata. Esprimiamo le stesse emozioni e l’energia pre pandemia. La scaletta si incentra su Appunti partigiani, ma proponiamo un excursus lungo la nostra carriera. Non mancheranno le canzoni che il pubblico vuole sentire, se non le facessimo sarebbe come rimandarlo a casa senza dessert».

Suonerete anche canzoni che non proponete da tempo?

«Vere e proprie gemme no, però spaziamo. Ci siamo detti che usciamo da anni terribili, Appunti partigiani parla di guerra. La guerra è tornata, allora facciamo un concerto in cui si ragiona, sì, ma ci si diverte. Non abbiamo ospiti annunciati, però questo è un punto interrogativo: se arrivasse qualcuno...».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Luglio 2022, 08:04
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