Coronavirus, la scienziata precaria del Sacco di Milano: «Spero di essere assunta, ci vorrebbe un miracolo»

Coronavirus, la scienziata precaria del Sacco di Milano: «Spero di essere assunta, ci vorrebbe un miracolo»
Annalisa Bergna ha 29 anni, lavora al Sacco di Milano e ha contribuito a isolare il nuovo ceppo di Coronavirus, quello degli italiani di Codogno. Ora sogna un destino simile alla precaria dello Spallanzani di Roma che è stata assunta dopo aver fatto lo stesso passo in avanti nella lotta all'epidemia. Anche Annalisa ha contratti a tempo e in questi giorni vive letteralmente nel Bsl3, il laboratorio 'bunker' dell'ospedale.

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Annalisa Bergna è la più giovane delle tre scienziate precarie che hanno lavorato giorno e notte senza sosta per mettere a segno la prima tappa, «un ottimo traguardo, ma un punto di partenza per avviare un intenso lavoro di ricerca», spiega all'AdnKronos Salute la studiosa che adesso spera di avere lo stesso lieto fine della collega dell'Istituto Spallanzani di Roma: «Ci vorrebbe un miracolo», sorride. 

«Se dovessi fare un appello è che qualcosa si smuova - continua - Penso anche alla tantissime colleghe precarie. Come noi ce ne sono moltissime altre che animano i laboratori, che portano avanti la ricerca. Quasi tutte». Bergna è di Paderno Dugnano, nel Nord Milano. Fuori dal Sacco si sfoga con lo sport. «Fino all'anno scorso giocavo anche a pallavolo. Non sono dovuta emigrare per fare questo mestiere. Bergna esprime stupore per «per il clamore mediatico. Non mi aspettavo tutto questo riscontro. Siamo ancora tutte stordite».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Febbraio 2020, 19:26
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