Addio a Carla Fracci, le lacrime delle nuove Giselle Martina Arduino e Nicoletta Manni: «Era la nostra guida. Maestra sublime»

Addio a Carla Fracci, le lacrime delle nuove Giselle Martina Arduino e Nicoletta Manni: «Era la nostra guida. Maestra sublime»

di Rita Vecchio

Occhi lucidi. Silenzio. Mani che si stringono. Al Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini del Teatro alla Scala ieri mattina andava in scena il ricordo e la commozione per Carla Fracci. «Una stella importante nel cielo della danza internazionale», il commento del Sovrintendente Dominique Meyer.

«Una morte che lascia sgomenti. La perdita di un’amica, incommensurabile per tutto il mondo della danza», fa sapere il direttore Riccardo Chailly.

Una vera leggenda per il Piermarini. Carla Fracci arriva alla Scala ufficialmente nel 1955 tra ovazioni e tutto esaurito. È stata per tutta la vita sostenitrice del corpo di ballo: «Raccontare il passato è entusiasmante - diceva - Ma guardare al futuro, quello fatto di nuove generazioni, è parimenti importante. La forza dei danzatori sta nell’abbattere l’individualismo».

E sono proprio i giovani scaligeri che ieri erano lì, nel foyer, a ricordarla. «La prima volta che l’ho vista - racconta la prima ballerina Nicoletta Manni - è stato al debutto in Giselle.

Ci ha detto bravi. E sentirlo dire dalla Giselle più importante della storia, è stata la nostra più grande gratificazione. Gli insegnamenti degli ultimi mesi ce li porteremo per tutta la vita». Non smette di tenere stretta la mano del suo Timofej Andrijashenko, il ballerino russo con cui divide il palco del Piermarini, che aggiunge: «Veniva con noi dietro le quinte a dare consigli. Un regalo enorme per noi. Era l’ultimo pezzo della storia della danza mondiale». Carla Fracci nel gennaio scorso era ritornata da protagonista in Scala con la due giorni di masterclass su Giselle trasmessa dalla Rai. «Mi ricordo la sua “caduta” di Giselle. Per me, il suo insegnamento è una perla - racconta emozionata Martina Arduino, prima ballerina scaligera - Ammirerò sempre la disciplina, la cura di sé, i suoi capelli pettinatissimi che porto come lei. Sono onorata della tradizione che ci ha lasciato. E che io ho avuto l’onore di incrociare».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Maggio 2021, 14:31
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