Usa il bagno chimico in strada a Milano per i suoi bisogni fisiologici, ma qualcuno prende a calci la struttura fino a farla ribaltare. Immaginabile l'esperienza negativa dell'uomo che riporta anche contusioni, e cita per danni il comune di Milano. Il giudice gli dà ragione e condanna l'amministrazione cittadina a pagargli quasi 10 mila euro, perché il bagno chimico non era ancorato al suolo, ma solo appoggiato, comportando «un rischio per gli avventori, perché facilmente ribaltabilei a causa di diversi fattori, quali forte vento, o dall'esterno».
Causalità
Ma il comune non accetta la sentenza e presenta appello, negando in questo modo che ci fosse un nesso di causalità tra la custodia del bene e l’atto vandalico, come ha testimoniato un ragazzo che ha assistito alla vicenda. Un uomo avrebbe dato una decina di calci al bagno fino a farlo ribaltare.
In appello
Per i giudici, dunque, il ribaltamento è stato provocato da "un'azione violenta e intenzionale di un terzo soggetto, rimasto sconosciuto, che ha provocato il ribaltamento del WC, interrompendo così il nesso di causalità tra la cosa in custodia e il danno".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Giugno 2023, 20:50
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