Baby Gang in tribunale: «Sono cambiato, volevo andare a Sanremo». La ramanzina della giudice presa dalla "mammite"

«Lei deve dare il buon esempio, non il cattivo esempio, lei ha una grandissima responsabilità», ha detto Maria Gaetana Rispoli

Baby Gang in tribunale: «Sono cambiato, volevo andare a Sanremo». La ramanzina della giudice presa dalla "mammite"

di Redazione Web

Un «attacco di mammite», ha scherzato la giudice milanese Maria Gaetana Rispoli. Ecco cosa avrebbe scatenato la ramanzina paternalista (o, meglio, maternalista) contro l'imputato 22enne Zaccaria Mouhib, il trapper che si fa chiamare Baby Gang. Le parole della donna, scrive il Corriere della Sera, sono arrivate durante l’udienza della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, dopo la richiesta del pm Maurizio Ascione di 3 anni di sorveglianza speciale.

«Sono cambiato - ha detto durante l'udienza il 22enne -, non ho mai sgarrato una prescrizione, ho fatto volontariato e non ho sbagliato nulla, solo le persone che ho frequentato in passato. Pesa il mio nome "Baby gang" - ha continuato -, la vittima sono io, arrivo da una situazione non facile, sono cambiato e volevo andare a Sanremo quest'anno».

Durante le dichiarazioni spontanee, la giudice Maria Gaetana Rispoli, lo ha interrotto per una ramanzina: «Lei deve dare il buon esempio, non il cattivo esempio, lei ha una grandissima responsabilità, la ascoltano milioni di ragazzi e io le faccio la paternale: non la pistola, non le armi, non la cocaina. Perché lei ha la possibilità di cambiare la mentalità, lei è riuscito a fare di tutto, trovi un modo».

Il procedimento 

Il legale Niccolò Vecchioni, dopo l'intervento del pm Maurizio Ascione, ha chiesto ai giudici di ascoltare nella prossima udienza a giugno un conoscente di Baby Gang che sarebbe stato da lui ferito con una pistola a fine gennaio scorso.

Episodio che ha fatto tornare il 22enne ai domiciliari, mettendo a rischio anche i suoi prossimi concerti sold out.

Un fatto, però, che il trapper ha sempre definito una risposta di legittima difesa ad un'aggressione. Per quel colpo sparato, i giudici della settima penale (che hanno già condannato Baby Gang a 5 anni e 2 mesi, assieme ad altri componenti della sua crew, nel processo per una sparatoria nell'estate 2022 in una zona della movida milanese) hanno aggravato la precedente misura cautelare dell'obbligo di dimora a Lecco, dove vive.

Trapper a processo

Per il 22enne, intanto, sono fissati per giugno i processi d'appello: quello sulla sparatoria e l'altro per una rapina a Vignate, nel Milanese, che gli è costato un'altra condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Mentre a maggio si aprirà l'appello per l'amico 21enne Mohamed Lamine Saida, detto Simba La Rue, e altri 5 giovani per il caso della cosiddetta "faida tra trapper".

Per Simba, anche lui già condannato per la sparatoria, era stata già disposta la sorveglianza speciale per un anno e 8 mesi. Nel giugno 2022, invece, i giudici di Milano avevano detto no alla sorveglianza per Baby Gang spiegando, in sostanza, che faceva solo musica e che non era «socialmente pericoloso», anche perché «il suo certificato penale» all'epoca riportava «l'unico precedente per fatti commessi all'età di 15 anni».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Aprile 2024, 17:32
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