Autonomia, i sindaci di centrosinistra per il sì. Maroni: "Si arrampicano sugli specchi"
di Elisa Straini
È l'obiettivo del Comitato per il sì alla consultazione sull'autonomia della Lombardia, lanciato ieri a Varese dai sindaci di centrosinistra, città culla della Lega, che porta avanti il tema, e città del governatore Roberto Maroni principale promotore referendum. In prima fila il sindaco di Bergamo Giorgio Gori - che di Maroni sembra essere anche il più probabile sfidante alle elezioni regionali - e quello di Milano Giuseppe Sala.
«È importante fare conoscere i veri motivi per cui i lombardi sono chiamati a esprimersi il 22 ottobre», ha spiegato Gori sostenendo che «è iniziata invece un'altra campagna che racconta una cosa molto diversa». E cioè che il referendum «si occupa di denaro e di statuto speciale, con Maroni è arrivato a parlare di 54 miliardi che resterebbero sul territorio» mentre nel quesito «si parla esclusivamente di competenze» da portare alla Regione «a partire da ambiente e ricerca per l'innovazione tecnologica». La consultazione ha confermato «non era necessaria ed è costosa». Ma «visto che il referendum c'è (e le città sono già piene di manifesti), è utile concentrarci sul merito più che sullo strumento».
Parole condivise da Sala: «Bisogna rivedere le regole di funzionamento delle amministrazioni perché c'è confusione su ruoli e funzioni». L'auspicio è che al comitato che «è senza bandiere di partito» aderiscano anche amministratori di centrodestra. Intanto Maroni ironizza su twitter sul cambio di marcia del centrosinistra «si arrampicano sugli specchi». E guarda ai sondaggi: il 58% dei lombardi ha detto di essere informato e il 48% andrà a votare. «Una buona notizia», dice il governatore «abbiamo infatti il tempo di portare al voto la maggioranza degli elettori lombardi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Luglio 2017, 08:23
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