Willy, i fratelli Bianchi: «Abbiamo fatto da pacieri». Giallo sul movente, si indaga sull'aggravante razziale

Willy, i fratelli Bianchi: «Abbiamo fatto da pacieri». Giallo sul movente, si indaga sull'aggravante razziale

di Emilio Orlando
«Siamo dispiaciuti e distrutti perché siamo accusati di un omicidio che non abbiamo commesso. Non lo abbiamo toccato, respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere una rissa. Abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati». Hanno respinto così le accuse, davanti al giudice per le indagini preliminari di Velletri, i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, accusati insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia dell’omicidio di Willy Monteiro a Colleferro in provincia di Roma. Ma gli arresti degli indagati sono stati tutti convalidati dal gip.

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È giallo, invece, sul movente del pestaggio degenerato poi in omicidio. I carabinieri della località a cinquanta chilometri dalla Capitale stanno ricostruendo gli attimi immediatamente precedenti alla rissa. In un primo momento, il movente più accreditato sembrava quello di un apprezzamento poco gradito a una ragazza, che era in compagnia di un amico delle vittima. Quest’ultimo, secondo il racconto di alcuni testimoni presenti nel pub del centro storico di Colleferro dove nel week end si danno appuntamento un centinaio di giovani, sarebbe intervenuto a difesa dell’amico, provocando la reazione violenta dei fratelli Bianchi, che lo avrebbero preso a calci e pugni dopo averlo scaraventato a terra.

La posizione dei Belleggia e Pincarelli, accusati anche loro di omicidio colposo in concorso sarebbe più defilata rispetto a quella di Marco e Gabriele Bianchi, conosciuti tra i paesi dell’hinterland come personaggi molto violenti e attaccabrighe, che amavano mostrare anche in pubblico mosse di arti marziali come l’MMA e il pugilato. Le telecamere di videosorveglianza della zona hanno ripreso solo l’arrivo e la partenza dell’auto dei fratelli Bianchi, ma non hanno ripreso la scena della rissa.

«Tutto sarebbe iniziato davanti al locale il Due di Picche tra due persone - racconta l’avvocato Massimiliano Pica, difensore di fiducia dei Bianchi - È partito uno schiaffo per un apprezzamento ad una ragazza. La lite poi si sarebbe protratta fino all’edicola, dove poi è successo il fatto. I fratelli sono arrivati dopo - sostiene ancora il loro legale - perché erano andati a prendere degli amici, che li avevano chiamati per andare a casa».

La procura di Velletri sta valutando se aggiungere alle accuse anche quella dell’aggravante dell’odio razziale. Intanto la polizia postale ha aperto un’indagine parallela dopo che su un profilo Facebook, è apparso un post che elogiava il gruppo di belve che hanno ucciso Willy, con queste parole: «Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzè, siete degli eroi», firmato Manlio Germano.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:55
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