CORCOVADO

Uomo barricato in casa a Cordovado: dopo 50 ore è uscito e ha consegnato le armi. Si era chiuso in "clausura". E' stato denunciato

Luca Orlandi era asserragliato nel suo appartamento a Cordovado (Pordenone) di via Battaglione Gemona dal 30 agosto. L'uomo è un ingegnere originario di San Donà di Piave (Venezia), servizio militare nell'Arma dei carabinieri ed ex giocatore di basket. Sarà sottoposto ad accertamenti psicofisici

Video

La denuncia e gli accertamenti

L’uomo, denunciato a piede libero per “procurato allarme” e “resistenza a pubblico ufficiale”, sarà sottoposto, presso l’Ospedale di Pordenone, ad accertamenti medici tesi a verificare il suo equilibrio psico-fisico.

Le minacce in alcuni video, evacuati i residenti

Mentre era barricato in casa, Orlandi ha pubblicato diversi video che lo stesso aveva postato sul suo canale YouTube, intrisi di gravi minacce a varie autorità locali, nonché di espliciti intenti autolesionistici che potevano mettere a serio repentaglio gli abitanti dell’isolato dove lo stesso vive. Per tale motivo sono stati allontanati dalle rispettive abitazioni sette nuclei familiari per un totale di dodici persone. Solo grazie alla estrema professionalità dei negoziatori al termine di incessanti trattative, il soggetto ha deciso di interrompere il suo isolamento consegnandosi agli operatori e dando loro le armi di cui era in possesso.

L'uomo barricato in casa, la situazione precipita

La situazione è letteralmente degenerata quando si è rifiutato di aprire la porta di casa ai Carabinieri di Cordovado anche solo per essere informato della notifica dell’atto, rifiutando di conseguenza, di consegnare le armi. 

Il vicino di casa: "Era un po' inquietante"

Video

 

Il motivo, "quel rito di clausura"

Alla metà del mese di luglio, all’uomo dovevano essere notificati degli atti amministrativi inerenti al possesso di due fucili semiautomatici, di una pistola semiautomatica e dei relativi munizionamenti (circa 600 colpi di vario calibro). Quelle armi gli dovevano essere sequestrate in forma cautelativa, in ossequio a una disposizione prefettizia, dai militari della Stazione Carabinieri di Cordovado giacché il permesso di detenere legalmente le armi era scaduto. La procedura avrebbe potuto avere un rapido esito se l’uomo si fosse sottoposto alla prescritta visita medica comprovante l’idoneità psico-fisica prevista per legge. L'uomo, tuttavia, si era volontariamente rinchiuso in casa in una sorta di ritiro morale e spirituale. Uscire di casa per sottoporsi ai prescritti accertamenti psicofisici avrebbe comportato l’interruzione del suo ritiro, in realtà iniziato da diverso tempo, cosa ritenuta incompatibile con la sua scelta morale. 

Cordovado sotto assedio per tre giorni, l'emergenza

La sua resa è stato l’ultimo atto di una situazione d’emergenza che ha letteralmente bloccato per tre giorni il piccolo paese della bassa pordenonese, ovvero da quando l’uomo, asserragliato all’interno della propria abitazione, ha omesso di osservare le richieste di un procedimento amministrativo riguardante le armi in suo possesso. 

Oltre 50 ore di negoziazione

Dopo oltre 50 ore di incessanti trattative, Luca Orlandi ingegnere 55enne di Cordovado, consegnandosi spontaneamente, ha affidato le armi di cui era in possesso al team di negoziatori dei Carabinieri, composto da militari specializzati dei Comandi Provinciali di Pordenone, Udine, Gorizia e del Nucleo Negoziatori del Gruppo d’Intervento Speciale di Livorno, reparto che ha anche coordinato la specifica attività. 

Il ruolo del negoziatore e la consegna delle armi

La svolta è avvenuta attorno alle 11.30. Il negoziatore ha convinto il professionista a consegnare le armi e le munizioni. L'uomo si è arreso e sarebbe tranquillo ora. «C'è grande soddisfazione per questo epilogo - sono le prime parole rilasciate dal comandante provinciale dei carabinieri, Roberto Spinola -: voglio ringraziare il personale che ha permesso questo epilogo che tutti speravamo e che ha lavorato, incessantemente, per oltre 50 ore».

Il Comandante ha annunciato la prossima diffusione di un comunicato stampa della Procura della Repubblica, «unica deputata a diffondere i dettagli della vicenda e della sua conclusione».

E' finita: Luca Orlandi ha consegnato le armi ed è uscito

A Mezzogiorno del primo settembre Luca Orlandi ha deciso di consegnare le armi e uscire dalla casa dove era rimasto barricato dal 30 agosto.

Dopo giorni di tensione, trattative, video pubblicati su Youtube e apprensione per le sorti dell'ingegnere, finalmente la situazione si è risolta nel migliore dei modi. 

Una possibile svolta

Le strade intorno all'abitazione dell'ingegnere Luca Orlandi sono deserte, la tensione che si respira è davvero alta. Saembra che qualcosa questa mattina potrebbe succedere, le forze dell'ordine così come gli operatori del 118 sembrano pronti all'azione. 

Stop ai video su Youtube, Orlandi tratta per telefono

Continuano anche i negoziati, che nelle ultime ore avvengono attraverso collegamenti telefonici. Proprio da quando ha accettato di interloquire direttamente con il mediatore, il professionista friulano ha smesso di postare video sul proprio canale YouTube, sinonimo di voler privilegiare un rapporto diretto con i militari dell'Arma. Gli esperti leggono questo come un segnale positivo rispetto a un epilogo della vicenda senza la necessità di azioni di forza. 

E' trascorsa la seconda notte di Luca Orlandi barricato nel suo appartamento di Cordovado ed è trascorsa anche quella fuori casa per le 13 persone che abitano nella palazzina dove abita anche l'ingegnere 55enne. 

A rendere noto il numero degli sfollati è stata la sindaca, Lucia Bunettin, la quale ha spiegato che è stato lo stesso Comune a mettere a disposizione specifiche strutture. In totale, sono una trentina le persone che stanno patendo notevoli disagi per la chiusura del centro cittadino e di alcune attività commerciali.

«La popolazione comincia a spazientirsi - ha detto ai giornalisti la sindaca - perché sono oltre 40 ore che hanno dovuto lasciare le loro case. Quanto al concittadino che si trova all'interno dell'appartamento, posso solo dire che non è seguito dai servizi sociali e che, personalmente, l'ho conosciuto alcuni anni fa, quando si trasferì qui da noi dal Veneto. Mi fece un'ottima impressione e si disse interessato a scoprire le bellezze di Cordovado».

Poi, la speranza «che ci possa essere, nel più breve tempo possibile, un epilogo positivo per tutti», ha concluso.

In tarda serata, sono state anche portate brande sulle quali hanno riposato i militari dell'Arma.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Settembre 2023, 19:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA