Tenta di soffocare la suocera: «È una pratica innovativa, per stimolarla». 56enne arrestato, non gli hanno creduto

Tenta di soffocare la suocera: «È una pratica innovativa, per stimolarla». 56enne arrestato, non gli hanno creduto
«Era una tecnica per stimolarla, una manovra sconosciuta ai medici»: non si sa ancora se fosse una banale scusa o se ci credesse davvero, ma certamente nessuno ha creduto alla sua incredibile (e inverosimile) giustificazione. Un uomo di 56 anni di Codevigo (Venezia) è finito in manette dopo aver tentato di uccidere la suocera, ricoverata in ospedale a Chioggia per una ischemia cerebrale: a salvare la donna è stata la badante di una signora ricoverata nella stessa stanza, che lo ha 'beccato' mentre il genero cercava di soffocare la donna, di 83 anni.

La badante l'ha scoperto e lo ha fatto arrestare

Uscita brevemente perché la sua assistita dormiva, la badante è rientrata all'improvviso, notando il 56enne che con un telo cerato in mano tentava di coprire il naso e la bocca della suocera, che muoveva la testa per liberarsi. Mentre tentava il soffocamento, nell'altra mano teneva un telefono cellulare di cui fissava lo schermo, controllando lo scorrere del tempo mediante un cronometro. La badante ha fissato la scena per alcuni secondi, sino a quando questi non si è accorto della sua presenza e ha mollato la presa: l'anziana è così riuscita a riprendere fiato, e pian piano la respirazione si è normalizzata.

Caterina, travolta e uccisa dal bus turistico. «Forse c'erano due semafori verdi»

L'assistente è corsa fuori della stanza, informando un'infermiera di quanto era accaduto. A questo punto l'uomo ha tentato la carta della 'pratica innovativa', oltretutto sconosciuta ai medici: una manovra, ha detto, che sarebbe dovuta servire a provocare reazioni nella paziente. Mentre lo spiegava ha mimato nuovamente i gesti compiuti con il telo cerato davanti alla testimone, che ha ripreso tutto con uno smartphone. Nessuno gli ha creduto, e per lui sono scattate le manette.

Il Gip del tribunale di Venezia, accogliendo le risultanze dell'indagine, ha emesso così una misura di custodia cautelare per l'ipotesi di tentato omicidio, notificata dai Carabinieri di Chioggia che hanno condotto l'indagato in carcere. L'ipotesi degli investigatori è che l'uomo, disoccupato dal 2015, emotivamente provato dalla recente perdita della madre, fosse preoccupato dall'impegno economico che le cure per la suocera - prossima alle dimissioni dall'ospedale - avrebbero comportato, senza tralasciare che l'anziana risulterebbe in possesso di cospicui risparmi e di una casa di proprietà. 

Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Luglio 2018, 10:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA