Bambine stuprate al Parco Verde: nove arrestati, sette sono minori

Le violenze di gruppo anche in videochiamata. Il gip: «Ragazzi brutali e senza pietà»

Bambine stuprate al Parco Verde: nove arrestati, sette sono minori

di Giammarco Oberto

Pecore, le chiamavano. «Dentro, sta il capraio con le pecore». Chi parla è un ragazzino minorenne, e indica il tugurio in cui sta avvenendo lo stupro di gruppo delle cuginette di 10 e 12 anni. Siamo tra i ruderi del centro sportivo del Parco Verde di Caivano, in un edificio abbandonato che le bambine definiscono «la capanna in vico dei tossici». Ma ci sono stati anche altri “set”: il campetto di calcio comunale e perfino un’isola ecologica.

Due mesi di violenze, giugno e luglio, sempre in pieno pomeriggio. «Abusi innumerevoli» dice la procura, che all’alba di ieri ha chiuso il cerchio delle indagini e inviato un imponete schieramento di carabinieri a eseguire nove mandati di cattura. Sono tutti ragazzini. E nei loro telefonini c’è tutto l’orrore di cui si sono resi responsabili. Video su video, uno anche trasmesso in diretta sulle chat.

Gli arrestati sono 7 minorenni tra i 14 e i 17 anni e due maggiorenni, di 18 e 19. Ecco il ritratto che ne fa il gip del tribunale per i minorenni di Napoli, Umberto Lucarelli, nell’ordinanza che ha disposto il trasferimento in carcere per otto e il collocamento in comunità per un altro: hanno agito con «brutale approfittamento di vittime deboli e in tenera età» e «con modalità subdole ai limiti della crudeltà».

Ragazzini «privi di scrupoli» e dalle personalità «assolutamente inquietanti», «convinti di poter soggiogare ancora per chissà quanto tempo» le vittime, «certi che il senso di vergogna loro inculcato, attraverso la minaccia di diffondere i video delle violenze o di “dirlo al padre” avrebbe assicurato loro l’impunità». Il gip sottolinea anche «la totale mancanza di pietà, la mortificazione imposta alla vittima» da parte di uno dei ragazzi, quando ha trasmesso in diretta, attraverso una videochiamata, uno dei rapporti sessuali subiti da una delle cuginette, mentre gli spettatori ridevano.

Tutto gira di chat in chat. Finché il fratello di una delle vittime riceve questo messaggio su Instagram: «Apri gli occhi con tua sorella, ha dei video sporchi con dei ragazzi... io sono un tuo amico». E lì si scoperchia il vaso. I genitori denunciano, si muovono la magistratura e i carabinieri. E i riflettori si accendono sul degrado di Caivano.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Settembre 2023, 06:00
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