Sergio, il bimbo scomparso 40 anni fa. La famiglia: «Dichiarate la morte presunta»
Ma è Giorgia Isidori, sorella del bimbo scomparso, a chiarire la situazione: «Un atto obbligato da un passaggio fiscale e amministrativo che tocca la nostra famiglia nell’ambito di una successione di beni, nessuna resa da parte nostra quanto alla volontà di cercare ancora Sergio. Non abbiamo mai perso la speranza e continueremo a impegnarci con tutte le nostre forze». Nello scorso dicembre è morto il padre di Sergio, quell’Eraldo Isidori che era anche stato deputato della Lega e che aveva passato la vita a lanciare appelli e a cercare notizie del suo Sergio. Nel vuoto è caduto anche l’appello di Papa Giovanni Paolo II lanciato dalla finestra su San Pietro, durante l’Angelus. Decenni di indagini svolte dalle forze dell’ordine non hanno portato ad elementi di svolta, poi ci sono state le polemiche sorte diversi anni fa dopo la pubblicazione di un libro di un sacerdote maceratese che narra una vicenda simile a quella di Sergio che si sarebbe conclusa in tragedia per mano dei pedofili: il sacerdote in questione – ora ultranovantenne - a Eraldo Isidori disse poi che conosceva la verità sulla vicenda ma di non poterla rivelare perché ricevuta nel segreto del confessionale.
Il dramma
Sono passati 40 anni da quel 23 aprile 1979 ma l’orologio di molti maceratesi, ed ovviamente anche quello della famiglia Isidori, è ancora fermo a quei giorni con l’intimo desiderio di vedere finalmente risolta la vicenda del bambino di Villa Potenza scomparso dalla sua abitazione.
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Aprile 2019, 21:42
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