Al funerale la famiglia ha vestito Rossella Nappini, l'infermiera uccisa dal compagno, in bianco. Il suo sogno era sposarsi. I familiari hanno deciso di farle indossare il vestito da sposa che fu della sorella Monica. Le sue debolezze, i suoi crolli, derivavano anche dal fatto che quel sogno lei non era riuscita a realizzarlo. A 52 anni, con due figli grandi, una serie di rapporti sentimentali falliti alle spalle, ancora credeva nell'amore. La sua famiglia l'ha salutata così, in una funzione strettamente riservata, accolta in quella cappella dell'ospedale San Filippo Neri che per anni le aveva dato un lavoro, a lei come alla madre Teresa e alla sorella Monica.
Il funerale di Rossella Nappini
C'erano tutti coloro che dovevano esserci, vestiti di verde e bianco perché fra quelle sedie c'erano i "sanfilippini" come lei: gli amici, colleghi e medici, che per anni le sono stati a fianco, nei i corridoi dell'ospedale, in reparto, negli ambulatori dove da ultimo la donna era impiegata prima del "crollo".
Quando alle 11.20 il feretro di Rossella Nappini, uccisa con oltre 20 coltellate il pomeriggio del 4 settembre scorso, oltrepassa l'ingresso del nosocomio, si alza un coro di applausi. «Vittima dell'odio, vittima della follia», gridava una collega piangendo.
Il vescovo: «Eri un'affamata di vita e di amore e cercavi l'amore»
La sorella Monica, il cognato Francesco, la mamma Teresa, i nipoti sono lì stretti e addolorati. Il vescovo ausiliario di Roma, monsignor Benoni Ambarus, che celebra la funzione dice: «Questo ospedale per te sembrava più casa tua che quella vera.
Nessun accenno al suo presunto assassino. L'uomo, Adil Harrati, 45 anni, fermato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.
Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Settembre 2023, 08:48
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