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L'udienza per ascoltare la giovane sarà celebrata come incidente probatorio: quello che lei riferirà, avrà valore di prova nel procedimento penale. Il fascicolo è in mano al sostituto procuratore Julia Maggiore, uno dei magistrati aretini che si occupano di vicende che toccano le fasce deboli. Proprio il pm ha ritenuto di dover procedere con l'audizione della ragazza con l'incidente probatorio per cristallizzare la sua versione, trattandosi di persona ancora giovane e vulnerabile. Il giudice Angela Avila ha acconsentito alla richiesta riconoscendone l'urgenza.
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COS'È SUCCESSO Il fatto è dello scorso ottobre, in città. La studentessa si reca al negozio accompagnata dal nonno. Il sarto deve aggiustare un paio di calzoni e così la studentessa viene fatta accomodare nel camerino che diventerà il teatro dei presunti atti sessuali. Stando alla denuncia, infatti, il sessantenne tira la tenda dello stanzino assicurandosi riservatezza. E poi, mentre svolge il suo lavoro per prendere le misure dei pantaloni, assume un atteggiamento sopra le righe. Le mani allungate addosso alla ragazza e frasi eloquenti.
Dinanzi a quelle inattese avances, la studentessa si irrigidisce, si blocca.
E in quel modo l'azione dell'adulto si interrompe. Il nonno, in posizione defilata, non si accorge di nulla, ma una volta fuori dal negozio nota che la nipote è silenziosa e turbata. Così la ragazza supera l'imbarazzo e gli rivela l'accaduto. E il giorno stesso parte la querela. Tutto da dimostrare, ma la denuncia è sufficiente per contestare il reato degli atti sessuali aggravati dalla minore età.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2020, 11:39
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