Valditara: «Scuola chiusa per il Ramadan?
Un preside non può stabilire nuove feste»

Il ministro: «Il calendario lo decide la Regione, le regole si rispettano»

Valditara: «Scuola chiusa per il Ramadan? Un preside non può stabilire nuove feste»

di Lorena Loiacono

Scuola chiusa e lezioni sospese: nel Milanese un istituto decide di festeggiare la fine del Ramadan ma si scatena la polemica e il ministero all’Istruzione e al merito avvia le verifiche. Per il ministro Giuseppe Valditara «non si creano nuove festività». Accade a Pioltello, vicino Milano, dove un istituto comprensivo decide di chiudere il 10 aprile, in concomitanza con il giorno della festa di fine Ramadan. Si tratta di una decisione presa all'unanimità dal consiglio di istituto nel maggio dello scorso anno, nella seduta per l’approvazione del calendario dell'anno scolastico.

La scuola in questione è l’istituto Iqbal Masih, il dodicenne pakistano ucciso nel 1995 per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile, ed è frequentato dal 40% di bambini di origine musulmana. Vale a dire che quasi la metà degli studenti probabilmente non sarebbe andata comunque a scuola per la fine del Ramadan. Si tratta comunque di una decisione insolita, sulla quale ora si scatena la polemica. Sulla questione è intervenuto anche il ministro Valditara: «Ovviamente le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto - ha spiegato il ministro - il calendario scolastico lo definisce la Regione Lombardia quindi l’ufficio scolastico regionale sta verificando innanzitutto se la delibera, con cui si è fatta questa scelta di calendario, è stata motivata e se effettivamente questa deroga corrisponde a esigenze di natura didattica legate al piano dell'offerta formativa. È un problema di rispetto della legge e delle regole».

Il Comune di Pioltello, con il 20% di popolazione di origine musulmana, è dalla parte della scuola: «Io lo trovo un atto di civiltà - ha commentato la sindaca Ivonne Cosciotti - i bambini vanno a scuola insieme e sono più avanti dei genitori.

E nella nostra scuola c'è anche il crocifisso: le tradizioni sono rispettate». Ma intanto procedono le verifiche sulla delibera che ha modificato il calendario, per vedere se è tutto in regola: «È giusto - ha dichiarato il sottosegretario all’istruzione e al merito, Paola Frassinetti - che gli uffici competenti del Ministero verifichino le motivazioni: la prima nostra preoccupazione è quella di non ledere il diritto allo studio di alcuno».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Marzo 2024, 06:00
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