Matteo Bergamelli, il Pellegrino Rosso, star del web: «Viaggio in povertà sulle strade della fede»

Matteo, il Pellegrino Rosso, star del web: «Viaggio in povertà sulle strade della fede»

di Valentina Conti
«Ho sempre cercato di vivere la fede in modo impegnato. Nel 2016, l'anno della Misericordia, mi misi in testa di voler arrivare a Roma. A piedi, da solo e senza soldi. Così presi un treno fino a Chianciano Terme e poi iniziai il cammino, approdando nella Capitale».
Comincia così l'avventura in giro per lo Stivale del Pellegrino Rosso (dal colore della sua barba e dei suoi capelli), alias Matteo Bergamelli, 29 anni, programmatore informatico originario di Nembro, nel bergamasco. Matteo in poco tempo è divenuto una specie di star dei social, è perfino uscito un libro su di lui. Tutti lo cercano: giovani, anziani, giornalisti, invitandolo a condividere la sua testimonianza. Viaggia senza risorse e con i viveri strettamente indispensabili.
La vigilia di Ferragosto il suo ultimo (per adesso) pellegrinaggio. Da Aquileia, in provincia di Udine, al Monte Lussari, dove c'è il Santuario dei Popoli: 200 chilometri o giù di lì.
Tutto nasce «dal desiderio di comunicare la fede in modo simpatico, creativo - spiega a Leggo . Perché ho iniziato a camminare da solo fiducioso nella Provvidenza? Il 2017 per me è stato un anno molto difficile. Facevo ancora l'apprendistato senza tante certezze. A cui si sono aggiunte alcune relazioni andate male. Allora mi sono detto: vado, faccio un'avventura di fede. E ho scoperto un mondo». Quale mondo? «In una parrocchia a San Severo mi portarono alla serata panzerotti. Mi dicevano: se non ne mangi almeno cinque non sei un vero uomo. A Celle di San Vito, il paese più piccolo della Puglia, ho scoperto che la sera c'è un festival musicale e gli anziani ti insegnano la tarantella. Un mondo». Di pellegrinaggi ne sono seguiti altri. Dalla Tomba di San Matteo (a Salerno) fino a Monte S.Angelo.

Ad aprile 2018 ha percorso la magna via Francigena, da Palermo ad Agrigento. E in estate la via di San Francesco. Non da ultimo, il cammino materano. «Partire senza un euro prosegue - era un po' una sfida per capire se Dio mi volesse bene, ma ho sempre trovato un letto dove dormire». Curiosità di viaggio? «Mi è capitata ogni cosa: ho perso finanche i sandali e poi li ho ritrovati. Perché Dio moltiplica i pani e pure i sandali».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Settembre 2019, 08:10
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