Pasqua, l'allarme terrorismo del Viminale: «Massima attenzione per i luoghi di aggregazione»

Così il Viminale dopo la riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica

Pasqua, l'allarme terrorismo del Viminale: «Massima attenzione per i luoghi di aggregazione»

di Redazione Web

Anche in vista delle prossime festività pasquali è stata disposta una «intensificazione delle attività di vigilanza e di controllo da parte delle Forze di polizia con la pianificazione di specifici servizi operativi, fissi e dinamici, riservando la massima attenzione ai luoghi di maggiore aggregazione e transito di persone, nonché a tutti gli obiettivi sensibili, alla luce di un loro eventuale aggiornamento».

Così il Viminale dopo la riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Lo fa sapere il Viminale. Alla riunione, presieduta dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, hanno partecipato, oltre al sottosegretario Nicola Molteni, i vertici delle Forze di polizia e delle agenzie di informazione e sicurezza.

Generale Tricarico: torna allarme terrorismo

«L'attentato a Mosca ha soltanto fatto riaffiorare un problema che non era mai scomparso, è stato un risveglio da qualcosa che avevamo dimenticato. Il rischio esisteva ed esiste. Naturalmente si tratta di vedere nella strategia stragista dell'Isis qual è la gerarchia dei Paesi da mettere nel mirino. Non c'é dubbio che anche il nostro Paese, come tutti quelli occidentali, con diversi gradi di importanza lo è. Contiamo molto sulle attività di prevenzione, perché sono le uniche che possono darci una relativa tranquillità e il nostro paese in questo è il più virtuoso.

Immagino che le nostre forze di polizia e soprattutto l'intelligence abbiano proteso tutte le antenne e messo a regime una macchina che sicuramente non si è mai fermata». Lo dice all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della fondazione Icsa.

«Vedo male la repressione, non bisogna farsi cogliere impreparati come Putin ma la protezione di tutti gli obiettivi mi sembra utopica - continua - Se dovesse fallire l'attività di prevenzione non c'é protezione che tenga se non quella di essere all'erta per limitare quanto meno i danni. Perché l'attività di prevenzione rimanga di questa qualità, devono essere messe a punto quanto prima delle strategie di integrazione perché già hanno dato segni di vita nel crimine di diverso tipo gli immigrati di seconda generazione. Se dovessimo continuare così, non dando concretezza a delle serie politiche di integrazione, non passerà molto tempo che quelle attività di prevenzione verranno drasticamente ridimensionate». Le maglie larghe dell'immigrazione e controlli non severi, quindi «ci si potrebbero ripercuotere contro. Lasciati a se stessi - commenta il generale in relazione agli immigrati che arrivano sul territorio nazionale - diventano un brodo di coltura straordinaria e anche noi dobbiamo aspettarci il peggio».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Marzo 2024, 13:14
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