L’omaggio a sorpresa di Bergoglio: «Un grande servitore della patria»

Da Mattarella a Meloni a Draghi: processione alla camera ardente

L’omaggio a sorpresa di Bergoglio: «Un grande servitore della patria»

di Totò Rizzo

Giorgio Napolitano si conferma, anche dopo l’addio, “uomo della prima volta”: sarà il primo ad avere, domani, un funerale laico a Montecitorio, nell’aula della Camera di cui fu presidente (diretta tv su Rai1 dalle 11,25 e maxischermi in piazza del Parlamento), è stato il primo, ieri, a fare entrare un Papa in Senato. Nella camera ardente che ne ha ospitato il feretro (allestita nella Sala Caduti di Nassiryia), nonostante la stanchezza per il viaggio-lampo a Marsiglia e subito dopo l’Angelus a San Pietro, Papa Francesco è arrivato a sorpresa a rendere omaggio al presidente emerito. Il Pontefice ha fatto la sua comparsa poco dopo le 13, i commessi di Palazzo Madama gli hanno messo a disposizione una carrozzina ma, davanti alla bara, Bergoglio si è alzato in piedi e così è rimasto per qualche minuto appoggiandosi al bastone, la mano sul cuore, poi si è chinato verso la vedova del presidente, la signora Clio, anche lei in carrozzina, le ha dato un bacio e ha stretto la mano ai figli di Napolitano, Giovanni e Giulio. All’uscita ha voluto lasciare una frase sul registro delle presenze: «Un ricordo e un gesto di gratitudine a un grande uomo, servitore della patria». A fare gli onori di casa il presidente Ignazio La Russa: «Ho ringraziato il Santo Padre perché è la prima volta che un Papa ha varcato la soglia del Senato, per rendere omaggio al presidente emerito e, come mi ha detto, a tutta l’Italia: per noi è stato un onore».

Una lunga giornata di cordoglio, di strette di mano e di abbracci, di parole di conforto, quella di ieri.

Il feretro ha fatto il suo ingresso poco dopo le 9 a Palazzo Madama, scortato dai corazzieri del Quirinale e accolto dal picchetto d’onore, primo ad arrivare il presidente Mattarella con la figlia Laura, poi il presidente della Camera Fontana. A seguire, la processione dei politici e delle cariche istituzionali: Schlein, Conte, Gentiloni, Casini, Fini, gli ex premier Monti e Draghi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha stretto tra le mani quelle della vedova e ha parlato a lungo col secondogenito di Napolitano, Giulio, Roberto Gualtieri sindaco di Roma, Laura Boldrini («l’ho conosciuto quando lavoravo all’ufficio rifugiati dell’Onu e parlavamo spesso di immigrati»), Francesco Rutelli con Barbara Palombelli, Vittorio Sgarbi, l’attrice Lina Sastri che Napolitano nominò commendatore, il rabbino capo della comunità ebraica Riccardo Di Segni, Bobo Craxi. E tanta gente comune, la stessa che potrà salutare Napolitano ancora oggi, dalle 10 alle 16.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Settembre 2023, 06:00
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