Mamma coraggio contro i pedofili uccisa: preso mandante 14 anni dopo
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L'omicidio della donna rappresentò il tragico epilogo di una delle più gravi vicende criminali verificatesi sul territorio di Torre Annunziata, ovvero quella relativa al sistematico abuso e stupro di diversi bambini a opera di una organizzazione di pedofili attiva nel cosiddetto quartiere dei «PovereIli». I fatti furono compiutamente documentati a seguito della denuncia di tre madri, i cui figli erano caduti nella rete dei pedofili. Tra le denuncianti un ruolo di assoluta protagonista venne assunto da Matilde Sorrentino, per questo detta «mamma coraggio», le cui dichiarazioni vennero acquisite sia nella fase delle indagini preliminari, sia nelle udienze al Tribunale di Torre Annunziata. Con sentenza emessa il 9 giugno 1999, vennero condannati a pesanti pene detentive 17 dei 19 imputati, tra cui Francesco Tamarisco, poi assolto in appello. Il 26 ed il 27 luglio 1999, nell'arco di appena dodici ore, vennero trucidati a Torre Annunziata, due soggetti ritenuti tra i principali partecipi dell'associazione dedita al sistematico stupro dei minorenni, Ciro Falanga e Pasquale Sansone, nel frattempo rimessi in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare, benché condanna ti alla pena di 15 e 13 anni di reclusione.
Nel corso delle recenti indagini a carico di Francesco Tamarisco - capo dell'omonimo gruppo criminale detto dei "Nardiell" con base a Torre Annunziata ed operante nell'ambito del traffico dei narcotici - è stata complessivamente acquisita una cifra gravemente indiziaria tanto da ritenerlo il mandante e l'organizzatore dell'omicidio di Matilde Sorrentino, in quanto la donna aveva osato denunciarlo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Ottobre 2018, 12:32
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