Mattia Marchioro è morto a 15 anni, dopo una settimana passata in ospedale in seguito a un malore. Era uscito in bicicletta per andare dalla nonna e il suo cuore ha ceduto improvvisamente. Ha aspettato invano un trapianto che non è arrivato. Il dramma si è consumato a Santorso (Vicenza), il 31 maggio. Fino al 7 giugno i medici hanno provato a strapparlo alla morte.
Il racconto della mamma: è successo all'improvviso
«Mercoledì della settimana scorsa Mattia era andato in palestra come sempre - le parole della mamma riportate da L'Arena -. Era poi rientrato a casa e dopo essersi cambiato aveva deciso di andare a salutare la nonna. È partito in bici, come sempre, ma ad un certo punto lungo il tragitto si è sentito male». A trovarlo è stato è un amico di famiglia, che quando l'ha visto piegato a vomitare è corso ad aiutarlo e ha chiamato i soccorsi.
Il ragazzo è stato trasportato all'ospedale di Vicenza, le sue condizioni sono apparse subito disperate. «Si è così scoperto che Mattia soffriva di una doppia patologia al cuore: la cardiomiopatia ipertrofica e un'anomalia coronarica - ha proseguito la mamma -. Un cocktail che si è rivelato micidiale.
«Hanno davvero tentato di tutto ma il cuore di Mattia era praticamente morto - ha spiegato Sanda Bajivic -. Ad un certo punto hanno iniziato a collassare gli organi, prima i reni e poi i polmoni, tanto da rendere necessari diversi interventi che purtroppo si sono rivelati inutili. Quando sono riusciti a trasferirlo a Verona avevamo in cuor nostro la speranza che ce la potesse fare. La verità è che quando martedì mattina io e mio marito abbiamo visto il suo corpo martoriato ci siamo subito resi conto che la situazione era disperata. Abbiamo pregato tanto ma non c'era più nulla da fare: gli siamo rimasti accanto e abbiamo aspettato con lui la fine delle sue sofferenze. Mattia è volato in cielo a mezzogiorno, esattamente una settimana dopo il suo malore: ora è il nostro angelo».
Un dolore immenso
«Non riusciamo ancora a farcene una ragione, è un dolore immenso - ha concluso la mamma -. In questa tragedia ci è di grande consolazione la vicinanza e l'affetto che stiamo ricevendo dalla comunità, dagli amici e dalla scuola. Mattia era un ragazzo splendido che sapeva farsi volere bene, era brillante, altruista, uno studente modello a cui tutti i professori si erano affezionati, così come i compagni di classe. Aveva grandi sogni, come tutti i ragazzi di questa età, era innamorato dell'informatica e voleva trasformare questa passione in un lavoro».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Giugno 2023, 14:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout