Non regge il dolore per la morte del figlio ammazzato a 31 anni, il papà di Luca D'Errico suicida due mesi dopo

Indagano i carabinieri, potrebbe essersi trattato di un gesto della disperazione

Non regge il dolore per la morte del figlio ammazzato a 31 anni, il papà di Luca D'Errico suicida due mesi dopo

di Redazione web

Non avrebbe retto il dolore per l'omicidio del figlio, morto a 31 anni, e si sarebbe suicidato: Vitantonio D'Errico, padre di Luca, ucciso a Torre Santa Susanna a metà febbraio con un colpo alla nuca, è stato trovato senza vita nella sua auto a Latiano, nel brindisino. Vicino al cadavere, dei farmaci che il 55enne avrebbe assunto. D'Errico, con gli altri familiari, aveva dato il consenso all'espianto degli organi di Luca, spiegando il gesto con questa frase impressa sui manifesti funebri: «Donare gli organi è stato il suo ultimo gesto da ragazzo buono, disponibile, altruista e corretto».

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L'omicidio e le indagini

Intanto sull'omicidio  di Luca D'Errico e sul contesto in cui è maturato indagano i pubblici ministeri Carmen Ruggiero della Direzione distrettuale antimafia di Lecce e Paola Palumbo della Procura di Brindisi con i carabinieri del Nucleo investigativo, della compagnia di Francavilla Fontana e della stazione di Torre. Agli atti le dichiarazioni rese nel corso dell’interrogatorio da Salvatore Carluccio, 24 anni, arrestato nella notte fra il 12 ed il 13 febbraio nella sua casa di via Dei Mille, a Torre, da dove esplose un colpo di pistola calibro 9x21con la Glock comprata durante la permanenza a Cinisello Balsamo (da dove risulta rubata) perché convinto che lì a Torre almeno una trentina di persone volessero ammazzarlo. Gente del posto e gente di Ceglie.

Indicazioni generiche, come generica è stata l’affermazione di avere visto quella notte passare più volte davanti casa sua una autovettura marca Dacia, senza fornire indizi su chi ci fosse al volante e su chi la occupasse. Auto peraltro notata anche dagli investigatori nella visione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso numerose in quella strada e nelle vie limitrofe.

 

 

Sveglio di notte il reo confesso

Spunti che hanno costituito il punto di partenza dell' inchiesta, fermo restando che sull’omicidio il caso è ormai chiuso con la confessione di Carluccio e i filmati che lo inquadrano mentre spara attraverso la porta di casa dopo che Luca D’Errico e un’altra persona si avvicinano per abbassare le alette delle persiane. Erano le tre di notte, Carluccio era sveglio e con gli occhi puntati sul televisore collegato alle telecamere puntate per strada. Sveglio, allarmato e armato, la pistola aveva il colpo in canna, dal passaggio della Dacia e memore della necessità di avere dovuto lasciare Torre.


Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Aprile 2023, 17:11
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