Giornata della Terra 2024, perché si celebra e quando è nata. L'obiettivo è «ridurre la plastica del 60% al 2040»

L’obiettivo di sollecitare un’azione che riduca l’usa e getta, metta al bando il fast-fashion e investa in tecnologie e materiali alternativi ai polimeri di origine fossile

Giornata della Terra 2024, perché si celebra e quando è nata. L'obiettivo è «ridurre la plastica del 60% al 2040»

di Redazione web

L’Earth Day è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo. Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera, il 22 aprile.

Il topic del 2024

«Il Pianeta contro la plastica», questo il tema che contraddistingue la 54ma edizione della manifestazione. La Giornata Mondiale della Terra 2024 non poteva che affrontare uno dei problemi più sentiti a livello globale quando si parla di tutela amabientale. Riflettori puntati dunque sull’inquinamento dei rifiuti plastici, con l’obiettivo di sollecitare un’azione che riduca l’usa e getta, metta al bando il fast-fashion e investa in tecnologie e materiali alternativi ai polimeri di origine fossile. Chiedendo un riduzione del 60% della produzione di plastica entro il 2024.

Le origini

Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili.

Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.

Come riporta l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l'idea della creazione di una «Giornata per la Terra» fu discussa per la prima volta nel 1962. In quegli anni le proteste contro la guerra del Vietnam erano in aumento, ed al senatore Nelson venne l'idea di organizzare un «teach-in» sulle questioni ambientali. Nelson riuscì a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che nel 1963 attraversò ben 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze dedicate ai temi ambientali.

I punti fondamentali

L'Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo politico. “Tutte le persone, a prescindere dall'etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.

Nel 2000, grazie alla diffusione di internet, lo spirito fondante dell'Earth Day ed in generale la celebrazione dell'evento vennero promosse a livello globale.

L'evento che ne conseguì riuscì a coinvolgere oltre 5.000 gruppi ambientalisti al di fuori degli Stati Uniti, raggiungendo centinaia di milioni di persone, e molti noti personaggi dello spettacolo come l'attore Leonardo di Caprio.

Nel corso degli anni la partecipazione internazionale all'Earth Day è cresciuta superando oltre il miliardo di persone in tutto il mondo: è l'affermazione della «Green Generation», che guarda ad un futuro libero dall'energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.

Risorse finite

Nel 2023, come stimato dal Global footprint network, l'Italia ha terminato il 15 maggio – in poco più di quattro mesi - le risorse a disposizione in un anno intero: il giorno in cui si registra questo dato è chiamato Earth Overshoot Day e, negli ultimi anni, cade sempre prima. Secondo i dati del Gfn, lo scorso anno il nostro Paese ha superato la biocapacità del 425%. Esistono numerosi parametri da valutare per misurare l'impronta ecologica. I principali elementi da considerare per calcolare il proprio ecological footprint riguardano, prima di tutto, le abitudini alimentari: la frequenza nel consumo di prodotti alimentari di origine animale e la percentuale del cibo consumato che non è processato, prodotto localmente o privo di imballaggi.

Poi ci sono gli indicatori relativi alla propria abitazione: quindi, la tipologia di immobile in cui viviamo (dal materiale di costruzione, alle dimensioni e all'efficienza energetica), il numero di persone che vi abitano e la percentuale di energia elettrica consumata proveniente da fonti rinnovabili. E ancora: quanti rifiuti produciamo in media, quanti chilometri percorriamo ogni settimana e come ci spostiamo (a piedi, in bicicletta, in auto, in autobus) e il numero di spostamenti in aereo ogni anno. Valutando tutti questi elementi con il Footprint Calculator online è possibile conoscere l'impatto delle proprie abitudini sull'ambiente.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Aprile 2024, 05:30
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