Enrico Mentana contro Di Battista e Di Maio: su Instagram pubblica il suo tesserino da giornalista

Mentana contro Di Battista e Di Maio: su Instagram pubblica il suo tesserino da giornalista

di Marco Esposito
«Sono diventato professionista 4 anni prima che Di Maio nascesse, e sto assumendo a mie spese venti praticanti. A loro chiederò di farsi rispettare da ogni potere protervo, compreso l'attuale» Con un post su Instagram Enrico Mentana si schiera in maniera netta contro le frasi pronunciate dai leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sui giornalisti dopo l'assoluzione di Virginia Raggi. Una frase netta, che non lascia possibilità di replica. 

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La presa di posizione di Mentana arriva dopo un messaggio postato su Facebook proprio nella giornata di sabato.



Un post al quale aveva risposto nei commenti proprio Alessandro Di Battista, rispondendo aspramente alle parole del direttore del TG7. 

"Enrico non fare la verginella. Io, da libero cittadino, sono anni che dico che in Italia esistono svariati sicari della libertà di stampa che voi, anche tu evidentemente, definite giornalisti. Il problema tuttavia più che loro è la difesa corporativista che ricevono anche da parte di giornalisti non servi. Ed è questa difesa a spada tratta anche verso “colleghi” che hanno dato della puttana a Virginia Raggi che vi sta facendo perdere credibilità e consentimi - leggendo questo tuo post - anche lucidità. Sei troppo intelligente per non aver capito ciò che ho scritto. Sei troppo intelligente per non capire che decine di giornalisti non hanno raccontato una vicenda giudiziaria ma hanno fatto politica attaccando sul personale una sindaca. Sei troppo intelligente per non comprendere che questo tuo post mostra con chiarezza disarmante una coda di paglia lunga un chilometro. Saluti"

Commento al quale Mentana aveva risposto in questo modo:

"Alessandro, se un giornalista - come un geometra, un professore, un vigile - offende pesantemente una persona, sindaca o no, 5 stelle o no, va denunciato per quelle parole. Non si aspetta la fine di un processo che non riguardava ovviamente quell'offesa per attaccare tutti i colleghi della persona che la trattò da prostituta. Quando siete stati una forza di opposizione avete sperimentato ampiamente la durezza dello scontro politico, dandole e prendendole. Ora siete la prima forza di governo del paese, e ogni vostra presa di posizione assume un peso diverso: è il potere esecutivo che parla, e non può sparare nel mucchio. Queste cose ce le siamo già scrittte in privato, hai fatto benone a portare nella piazza virtuale questo scambio di vedute. Su questo fatto dissentiamo radicalmente, ma non ce lo mandiamo a dire"
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Novembre 2018, 21:38
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