Emergenza idrica, l'allarme dalla diga del Molato: «La Pianura Padana è già a rischio siccità»

Il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Luigi Bisi, spiega come la situazione sia già ai minimi storici

Emergenza idrica, l'allarme dalla diga del Molato: «La Pianura Padana è già a rischio siccità»

di Redazione Web

Con l'arrivo della primavera è già tempo di allarme siccità. Il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Luigi Bisi, spiega come la situazione sia già più tragica rispetto al 2022. «Nello stesso periodo dello scorso anno la diga del Molato era al 30%, ma visto com'è andata l'anno scorso, anno in cui non ha quasi mai piovuto, le premesse non sono buone. Abbiamo avuto situazioni simili in passato, come nel 2017, che poi si sono risolte con le piogge in primavera. Non possiamo che sperare».

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La diga

 

La Diga del Molato in Alta Val Tidone è situata in un luogo piuttosto impervio sulle colline che sorgono tra il territorio pavese, ricoperte di vigneti, e le vallate verso Piacenza che segnano l'inizio della Pianura Padana e delle sue colture irrigue che, tra qualche settimana, avranno bisogno di acqua per crescere. E i livelli di acqua della diga spaventano gli esperti.

La preoccupazione

«Siamo molto preoccupati - racconta Bisi a FanPage - soprattutto perché dovremo andare a dire agli agricoltori che non potremo garantire loro l'acqua necessaria alle coltivazioni. Alcuni stanno già facendo delle valutazioni, visto che la siccità si sta prolungando, ovvero quelle di cambiare tipi di colture. L'idea sarebbe quella di passare dalle colture irrigue, come mais e pomodoro, che richiedono grandi concentrazioni di acqua in determinati periodi dell'anno, a colture che ne richiedono meno, come grano e orzo, ma questo vuol dire perdita di posti di lavoro e di valore aggiunto per le aziende, che fanno di prodotti come i pomodori e la frutta un vanto del Made in Italy. Non possiamo vivere di solo grano e orzo, abbiamo bisogno anche delle colture irrigue». Sulla camminata aperta al pubblico, infatti, si osserva un panorama eccezionale sulla Val Tidone, tira un vento fortissimo che spazza ogni nube e il cielo è azzurro, il sole è già caldo di primavera, non c'è traccia di pioggia. La diga un tempo aveva una portata di 10 milioni di metri cubi d'acqua, oggi ne porta 8 milioni; è stata fatta oggetto di una ristrutturazione e di un consolidamento, che hanno dato a questa diga anche una rinnovata capacità di generare corrente elettrica. L'impianto idroelettrico però senza la materia prima, l'acqua, non funziona e la centrale elettrica che normalmente genera 1 milione e 200mila Kwh all'anno adesso è ferma.

«Bisogna sperare»

E così Luigi Bisi spiega che l'unica cosa che si può fare è sperare che piova, ma non possiamo non riflettere anche sull'incertezza che attanaglia tutto il settore agricolo, l'incertezza di non sapere se ci sarà l'acqua per le colture irrigue, che necessitano di una concentrazione importante di acqua in un periodo molto breve dell'anno. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 22:07
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