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Il team di Zhu Chen, Xinxin Zhang, Xiaoming Yang e colleghi ha esplorato la fattibilità di questo approccio su 10 pazienti con forme gravi di Covid-19, tra i 34 e 78 anni. I pazienti hanno ricevuto la trasfusione di una dose di 200 ml di plasma convalescente derivato da donatori guariti da poco da Covid-19 e contenente «alti livelli di anticorpi neutralizzanti». Entro 3 giorni dalla trasfusione i sintomi clinici, come febbre, tosse, respiro corto e dolore toracico «sono notevolmente migliorati e i pazienti hanno mostrato un aumento della conta dei linfociti, un miglioramento della funzionalità epatica e polmonare e una riduzione dell'infiammazione», fanno sapere i ricercatori.
Inoltre i livelli di anticorpi neutralizzanti sono aumentati o rimasti elevati dopo la trasfusione.
Ed entro 7 giorni dalla trasfusione, sono stati osservati vari gradi di riassorbimento delle lesioni polmonari grazie alle Tac toraciche. E ancora, dopo l'infusione di plasma convalescente «non sono state osservate gravi reazioni avverse». I risultati, sebbene preliminari, suggeriscono che la terapia a base di 'sangue dei guariti' potrebbe essere «un trattamento sicuro e promettente per pazienti con Covid-19 gravi». Secondo gli autori il lavoro evidenzia anche la necessità di ulteriori indagini in studi clinici controllati e randomizzati.
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Aprile 2020, 10:51
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