Coronavirus, dieci domande e risposte definitive: cosa si può fare nell'Italia del decreto anti virus

Dieci domande e risposte definitive: cosa si può fare nell'Italia del decreto anti virus

di Mario Fabbroni
Domande e risposte sugli effetti del Decreto che istituisce un’unica “Zona di protezione” corrispondente all’intero territorio nazionale. Grazie al lavoro del Ministero dell’Interno, che ha chiarito i molti dubbi dei cittadini, Leggo ha individuato gli argomenti più popolari. Rappresentano i quesiti più frequenti, quelli che determinano comportamenti fondamentali per la buona riuscita della lotta al Coronavirus. Ecco quindi un vademecum da consultare, anche per ricordare agli altri il rispetto delle norme basilari. Per i trasgressori, sanzioni di carattere penale.

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IL LAVORO
Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”?

“Comprovate” esigenze significa che va dimostrato che ci si muove perché si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante o con ogni altro mezzo di prova. È reato dichiarare il falso. Chi non può fare telelavoro, può prendere ferie o permessi.


LO STUDIO
All’università si possono fare esami e specializzazioni?

Gli esami negli atenei si potranno fare preferendo la modalità a distanza oppure rispettando tutte le norme in fatto di affluenza, igiene e distanze tra individui. Ok al ricevimento degli studenti, ai corsi per i dottorandi e soprattutto degli specializzandi. L’Erasmus dipende dai singoli Stati ospitanti.

L’ATTIVITÀ FISICA
È vietato fare sport all’aperto oppure un giro in bicicletta?

Andare a correre al parco e fare altri sport all’aperto - ad esempio come un giro in bici - non è affatto vietato ma va rispettata la distanza dagli altri: niente a corse e giri in bici di gruppo. Ok anche ad altri sport non al chiuso, come il tennis, ma il decreto dispone la chiusura degli impianti di ogni tipo.

L’ASSISTENZA
Parenti anziani o visita medica: il decreto prevede deroghe?

Sì, è una condizione di necessità, anche perché chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Si può uscire per assistere un familiare malato oppure per andare a riprendere i figli in caso di separazione. Si può uscire per assistere un familiare malato oppure per andare a riprendere i figli in caso di separazione.

LA SPESA
Posso andare a comprare alimenti o altro nei negozi?

Andare a comprare generi alimentari sarà sempre possibile, l’approvvigionamento non mancherà. Per altri acquisti saranno ammessi solo quelli strettamente necessari (come lampadine fulminate a casa da sostituire). Bisogna ricordare che bar e ristoranti chiudono dopo le ore 18 e che i centri commerciali non sono più aperti sabato e domenica.

L’AUTOCERTIFICAZIONE
Per i controlli serve soltanto il modulo del Viminale?

No, il testo del modulo del Ministero dell’Interno si può anche ricopiare su un foglio, da portare quando si esce. Chi deve fare sempre lo stesso spostamento, dichiari che si tratta di un impegno fisso. Se si viene fermati per un controllo, si può fare una dichiarazione verbale che le forze dell’ordine trascriveranno e verificheranno.

LE CONSEGNE
Posso ricevere cibi e bevande a domicilio dopo le ore 18?

Si, perché ristorazione e bar terminano alle ore 18 soltanto per gli esercizi commerciali. Negli orari di chiusura al pubblico si può proseguire l’attività mediante consegne a domicilio, direttamente o attraverso piattaforme. Ma, al momento della consegna dei cibi, bisogna evitare ogni tipo di contatto personale.

I TRASPORTI
Ci sono limitazioni per metro, bus, treni e tir per le merci?

No, nessuna limitazione per i trasporti urbani e su rotaia che però dovranno rispettare le norme per il distanziamento dei passeggeri. Trenitalia, ad esempio, ha inaugurato un nuovo sistema di prenotazione dei posti sui treni dell’Alta Velocità. Le merci non hanno alcun problema a circolare sull’intera rete autostradale e stradale del Paese.

GLI UFFICI
La Pubblica amministrazione resta aperta per gli utenti?

Non esistono uffici chiusi della Pubblica Amministrazione in nessuna regione. Meglio recarsi solo per pratiche indifferibili. Quasi tutti i servizi sono fruibili online (modalità che viene suggerita). Disinfettanti per le mani devono essere messi a disposizione di utenti e dipendenti, ma la loro assenza non comporta la chiusura degli uffici.

I CERTIFICATI
PA, che succede ai dipendenti che hanno sintomi febbrili?

Al dipendente pubblico che manifestasse sintomi febbrili si applica regolarmente il regime della malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena oppure che è confermata l’infezione da Covid-19, non si applicherebbe la decurtazione dei giorni di malattia.


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Marzo 2020, 10:19
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