Vacanza salata: hotel +13%, ristoranti +7%. Andare a Sharm costa come volare a New York

Aerei + 43%: un biglietto per l’Egitto si paga 1000 euro. Firenze la più cara d’Italia

Vacanza salata: hotel +13%, ristoranti +7%. Andare a Sharm costa come volare a New York

di Lorena Loiacono

L’inflazione non va in vacanza, anzi. L’esame del 2023 si farà ricordare non tanto per il caldo quanto per il caro-viaggi che sta mettendo a dura prova le tasche delle famiglie italiane.

CARO AEREO

A volare in alto sono soprattutto i biglietti aerei, per viaggi cosiddetti interni: secondo i dati raccolti dal Codacons, infatti, un volo nazionale costa il 43,9% in più rispetto allo scorso anno, l’aumento scende al 42,6% per una destinazione europea e al 36,8% per una internazionale. Il trasporto ferroviario è aumentato invece del 3,8% e intanto, nota dolente per chi ama viaggiare in autonomia con mezzi propri, stanno risalendo anche i prezzi della benzina e del gasolio.

SHARM COME NEW YORK

Ad analizzare i voli internazionali è Assoutenti, che evidenzia come un volo per una destinazione di mare europea arriva a costare quanto un biglietto per New York:da Roma a Rodi, dal 12 al 19 agosto, servono almeno 696 euro, 694 euro da Milano a Tenerife, contro i 743 euro del volo Roma-New York. Fino a 1.000 euro per l’Egitto, 1.700 euro per Zanzibar.

DOVE DORMO?

I rincari maggiori riguardano le città d’arte e le località di mare, mete prettamente estive: le stime del Codacons segnalano per gli alloggi un aumento medio del 13,6% in un anno, con picchi diversi da città a città.

SALASSO A FIRENZE

In testa alla classifica del caro-alberghi c’è il capoluogo toscano, dove i listini di hotel, B&B, e strutture ricettive sono cresciuti del 53% rispetto al 2022.

Al secondo posto si piazza Palermo con un aumento del 35,9%, al terzo Milano con un +27,7% a cui segue, quasi a pari merito, Olbia con un +27,2%. La città di Venezia ha applicato rincari per il 25,5%. La Capitale ha avuto rincari pari al 20,9% piazzandosi praticamente ultima, a pari merito con la provincia di Ravenna dove i costi sono cresciuti del 20%.

PIATTO SALATO

A gravare sulle tasche degli italiani sono anche bar e ristoranti, dove i rincari raggiungono una media del 6,7%, salati anche i piatti tipicamente estivi: i gelati sono aumentati infatti del 21,8%, gli aperitivi alcolici del 10%, la birra del 13,9%, le bibite gassate il 20,7% e i succhi di frutta il 16,7%. Una cena in casa a base di pesce costa mediamente l’8,2% in più, con punte del 15,6% se si sceglie il pesce surgelato. Ma anche un semplice piatto di insalata è aumentato del 10,9%, se poi si aggiungono i pomodori il rincaro vola addirittura al 18,2%.

riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Luglio 2023, 17:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA