Brandizzo, la moglie di Giuseppe Sorvillo (rimasta vedova con 2 figli): «Quella sera non voleva andare a lavoro, aveva un presentimento»

Il racconto di Daniela Tommasiello

Video

di Redazione web

Sono passate due settimane dalla strage di Brandizzo, nella quale cinque operai hanno perso la vita travolti da un treno in corsa. Mentre le indagini vanno avanti (indagati adesso anche i vertici della Sigifer), la moglie di Giuseppe Sorvillo, papà di due bambini morto nel tragico incidente, ha deciso di rompere il silenzio. Nel suo racconto, un dettaglio su quella sera maledetta: «Mi ha detto che non se la sentiva di andare quella sera sul cantiere – spiega a La Stampa Daniela Tommasiello -. Forse non stava bene. Io ho fatto anche una battuta: “ma perché non chiami per dirglielo e resti qui con noi?”». Sorvillo è andato avanti e indietro tre volte perché continuava a dimenticarsi qualcosa, fino a che a un certo punto ha esclamato: «Vado davvero questa volta, ci vediamo domani». Non è più tornato.

Brandizzo, l'addetta Rfi al controllo Vincenza Repaci: «Non potevo fare di più». Per tre volte disse no agli operai sui binari

Brandizzo, la Procura iscrive nel registro degli indagati 4 dirigenti della Sigifer. Perizia sulla scatola nera del treno

La scoperta dell'incidente

«Alle 5.30 ho visto che non era a casa, non era un ritardo comune. Ho guardato i social e c’era il link della notizia. Un nostro parente è andato in stazione, è tornato e me lo ha detto sulla soglia della porta. Accanto a me c’erano anche i bambini, lo hanno saputo così», racconta Tommasiello. La donna, ora rimasta vedova, dice di voler sorvolare sulle polemiche mediatiche. Una cosa però ci tiene a sottolinearla: «C’è rabbia, ma non voglio puntare il dito contro nessuno. Certo, pretendo che non passi lui per incosciente».

Il lavoro lasciato per la Sigifer

Sorvillo aveva lasciato un lavoro a tempo indeterminato per iniziare a lavorare in Sigifer.

Una decisione che sua moglie descrive oggi come «un atto d’amore verso i nostri figli». Il motivo del cambio di lavoro è presto spiegato: Sorvillo guadagnava quattrocento euro in più al mese, indispensabili per riuscire a pagare il mutuo. «Avremmo dovuto togliere qualcosa ai ragazzi e né io né lui abbiamo mai pensato di farlo. Viviamo per i bimbi», racconta oggi la donna.

 

 

Gli indagati aumentano

Sale a 6 il numero degli indagati per la tragedia ferroviaria di Brandizzo (Torino) nella quale sono morti 5 operai travolti da un treno mentre lavoravano sui binari, nella notte tra il 30 e il 31 agosto. Nel registro degli indagati - si è appreso in serata - sono stati iscritti anche 4 dirigenti della Sigifer, l'azienda di Borgo Vercelli per cui lavoravano le vittime. Anche per loro l'ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Fino a oggi gli unici due indagati erano il tecnico di Rfi, Antonio Massa, 48 anni, e il caposquadra della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, 53 anni. 

Gli indagati sono i vertici e i quadri dell'azienda di Borgo Vercelli e la stessa azienda Sigifer. Domani sarà avviato il lavoro di perizia, disposto dalla procura di Ivrea, sui tablet dei macchinisti del treno che ha investito i 5 operai, sulle scatole nere del convoglio e sui telefoni cellulari di due vittime trovati sul luogo della tragedia ancora parzialmente funzionanti. la perizia L'accertamento, che avrà una durata massima di 60 giorni, dovrebbe servire a fornire ulteriori elementi sulle comunicazioni tra la sala di controllo e il cantiere nei minuti precedenti l'arrivo del treno a Brandizzo. Della perizia è stato incaricato il luogotenente della guardia di finanza Andrea Pellegrini, responsabile della sezione informatica forense della procura di Torino.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Settembre 2023, 15:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA