Bergamo, ritrovato in fondo al lago il cadavere di un uomo scomparso nel 2004. Il fratello: «Sparì con i soldi, era in brutti giri»

Il giallo del cadavere ritrovato in fondo al lago dopo 15 anni. Il fratello: «Sparì con i soldi, era in brutti giri»
Giallo a Tavernola Bergamasca, dove un'inquietante vicenda ha i contorni del mistero. Una settimana fa, un paio di sub hanno infatti deciso di esplorare i fondali del lago per una comune immersione e, giungendo in una zona abbastanza frequentata dagli appassionati del settore, si sono trovati ad un certo punto di fronte il rottame di un auto. All'interno del mezzo, la sorpresa: il cadavere galleggiante di un uomo. I due sub, chiaramente impauriti, denunciano tutto alla caserma del paese. 

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I carabinieri stanno controllando da ieri la zona incriminata del Sebino, un tempo usata dalla malavita locale per far sparire le vittime ammazzate e dopo alcuni confronti hanno avuto la conferma dei sospetti. 

Il cadavere, in stato di decomposizione, galleggia in una Ford Fiesta intestata a Rosario Tilotta, scomparso misteriosamente nel luglio 2004 da Scanzorosciate, all'età di 59 anni. Nonostante sia altamente probabile, che il corpo ritrovato a 80 metri di profondità sia il suo lo si potrà dire con certezza soltanto dopo il recupero.

Nato in Tunisia da padre siciliano e madre toscana, si era trasferito in Italia all'inizio degli Anni ‘60. Come riportato dal Corriere della Sera, l'unico fratello rimasto è Diego, 79 anni, che sospira al suo ricordo: «Io sono convinto che fosse finito in brutti giri. Frequentava prostitute, un’albanese la portava qui in casa. Andava e veniva a tutti gli orari, io sospetto c’entrasse anche la droga. Quando ha venduto la sua parte, ha preso i soldi e non si è più fatto vedere».

E le ricerche conducono ad una donna albanese. Poco tempo prima di sparire infatti, Rosario Tilotta si era sposato con Elva Kurti, 22 anni più giovane di lui. L'importante differenza d’età potrebbe non volere dire nulla, ma ai carabinieri, coordinati dal pm Giancarlo Mancusi, ha fatto suonare un campanello d’allarme.
Proprio come l'intervallo di tempo, qualche settimana, trascorso tra la scomparsa e il momento in cui la donna ha sporto denuncia. Evidentemente troppo, per chi indaga senza al momento sbilanciarsi. Tutte le ipotesi restano infatti attualmente aperte.
Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Settembre 2019, 12:02
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