Ha fatto molto discutere il caso della bambina di 10 anni che a scuola si è presentata col niqab, con la maestra che glielo ha poi fatto togliere. Il Comune di Pordenone, che sta indagando su quanto accaduto, stringe il cerchio sulla ricostruzione, mentre la famiglia della bambina è entrata in contatto con la scuola e lo ha fatto chiedendo scusa per la vicenda. Lo scrive il quotidiano Il Gazzettino, che spiega che la notizia è arrivata anche alla porta del ministero dell’Istruzione.
Ieri mattina il sindaco Alessandro Ciriani e il suo vice (e assessore all'istruzione) Alberto Parigi sono riusciti a risalire alla nazionalità dell'alunna: «Abbiamo sbagliato, chiediamo scusa», le poche e semplici parole dei familiari che hanno trattato l'accaduto come niente più che un malinteso.
Si tratta però di una materia scivolosa, perché per legge non ci si può rendere irriconoscibili in pubblico, soprattutto in ambienti come la scuola stessa. «Ribadiamo il nostro no netto al niqab nelle nostre scuole, su questo non si deve transigere. Il niqab è inaccettabile e non è in alcun modo segno di integrazione ma di rifiuto dell'integrazione stessa, lesivo della dignità della donna, tanto più di una bambina, e incompatibile con i nostri valori, la nostra società, i nostri costumi», hanno poi ribadito, in una nota congiunta, il sindaco e il suo vice.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Marzo 2024, 12:26
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