Aosta, chi è il fidanzato italiano della ragazza morta arrestato: era già a processo per violenze contro di lei

Il 21enne residente a Fermo è stato arrestato mercoledì sera a Lione, in Francia

Aosta, chi è il fidanzato italiano della ragazza morta arrestato: era già a processo per violenze contro di lei

di Redazione web

La caccia all'uomo per trovare il fidanzato della ragazza francese di 22 anni il cui corpo è stato rinvenuto in una chiesetta diroccata vicino Aosta è finita mercoledì sera. Sohaib Teima, 21 anni, è stato arrestato a Lione, in Francia. Il ragazzo di origine egiziana è nato in Italia ed è residente a Fermo, nelle Marche, anche se da anni vive in Francia. Il sospetto è che sia stato lui ad uccidere la fidanzata. Teima era già ricercato dalla fine di marzo per "violazione del controllo giudiziario" e sarà processato a Grenoble nelle prossime settimane per atti di violenza nei confronti della vittima, avvenuti nei mesi scorsi. Il 13 gennaio scorso aveva ricevuto una notifica di divieto di avvicinamento nei confronti della ragazza.

La casa dei fantasmi

Il ragazzo era stato visto - in base ad alcune testimonianze - assieme alla vittima nella zona di La Salle, nei pressi del villaggio abbandonato di Equilivaz dove si trova l'ex chiesetta. Gli inquirenti non scartano l'ipotesi che la coppia fosse proprio alla ricerca di un borgo abbandonato: lo chiamano "urbex", è un'esplorazione urbana che consiste nell'avventurarsi in strutture e edifici in rovina. Una sorta di turismo nei ruderi fantasma che attrae soprattutto i giovanissimi. Cosa sia accaduto lassù, in mezzo alla boscaglia che nasconde quello che resta di una decina di case in pietra, ancora non è chiaro.

L'autopsia

Condotta dall'anatomopatologo Roberto Testi, l'autopsia lascia pochi dubbi: la vittima è stata colpita frontalmente al collo e all'addome con un coltello. È escluso che si sia auto-provocata le ferite. Il decesso, che risale ai giorni a cavallo tra marzo e aprile, è stato causato da un'emorragia: in pratica è morta dissanguata. La felpa beige che indossava era intrisa di sangue all'altezza della spalla, proprio sotto la gola. Sulla base di questi elementi la procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio. L'ipotesi è che si tratti di un delitto d'impeto, forse una lite finita male. Le ferite non sono nette e particolarmente profonde. Il corpo era raccolto in posizione fetale. «Sembrava che dormisse» ha raccontato un testimone. Vicino a lei c'erano solo una confezione di marshmallow e dei rifiuti. Nessuna traccia dei documenti e di un telefono. I segni sul terreno lasciano pensare che sia stata trascinata dentro l'ex cappella, probabilmente agonizzante.

Chi era la vittima

La ragazza aveva 22 anni ed abitava a Saint-Priest, una cittadina di 42.000 abitanti che fa parte dell'area metropolitana di Lione. È stata riconosciuta da alcuni parenti giunti ad Aosta e poi identificata ufficialmente nella camera mortuaria del cimitero di Aosta. Arrivava dalla Svizzera ed era impegnata in un giro per l'Europa.

Si era fermata in Valle d'Aosta con l'amico per campeggiare qualche giorno in montagna. A La Salle la coppia non era passata inosservata: «Mi sembravano due ragazzi sofferenti - ha raccontato una donna del posto che li aveva incontrati a fine marzo - e mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Non sembrava un tipo violento, tutt'altro». 

Si chiama Sohaib Teima, ha 21 anni ed è residente a Fermo nelle Marche. È stato arrestato a Lione in Francia ieri sera. Era lui, secondo gli investigatori, il giovane che accompagnava la ventiduenne francese trovata morta il 6 aprile nella cappella di una chiesetta abbandonata a La Salle in provincia di Aosta. E che è deceduta per cause violente. Un testimone ha parlato con entrambi nei giorni precedenti: «Erano vestiti in abiti dark, come due vampiri». E stavano cercando «una casa dei fantasmi». Quella di Derby, che si trova a pochi passi dal villaggio abbandonato. Sohaib Teima era ricercato dal marzo scorso. Aveva fatto perdere le sue tracce in seguito a un’indagine per maltrattamenti in famiglia. E il 13 gennaio scorso aveva ricevuto una notifica di divieto di avvicinamento nei confronti della ragazza.

 

Omicidio

Secondo i carabinieri Sohaib Teima è tornato in Francia subito dopo la morte della ragazza attraverso il traforo del Monte Bianco. Il fermo è stato confermato da Eric Vaillant, procuratore di Grenoble. Il testimone che ci ha parlato mentre erano a La Salle ha detto che tutto risale al 2 aprile. «Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri». Nella conversazione conversazione «ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt’altro. Non sembrava nemmeno uno con problemi di droga. Con me è stato gentile. Io non credo che l’abbia uccisa».

 

Vegetariana

La ragazza ha detto all’uomo di essere vegetariana. I due erano alla ricerca di ruderi abbandonati. Dove, di solito, finivano per passare la notte. Lo chiamano “urbex”, è un’esplorazione urbana che consiste nell’avventurarsi in strutture e edifici in rovina. Una sorta di turismo nei ruderi fantasma che attrae soprattutto i giovanissimi. «Portare via l’arma del delitto insieme a cellulare e documenti della vittima è il comportamento di chi sta cercando di guadagnare tempo per la fuga», dicono gli inquirenti.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2024, 11:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA