Un dirigente Amadori, licenziato dieci giorni fa dal gruppo avicolo, ieri mattina è stato arrestato con l'accusa di aver messo in piedi un'organizzazione, coinvolgendo probabilmente anche altri dipendenti dell'azienda, per sottrarre grandi quantità di carne. Si parla di un ammanco di 30 milioni di euro. Il dirigente di alto livello si troverebbe attualmente ai domiciliari, come scrive Qn-Il Resto del Carlino.
Furti in Amadori per 30 milioni
Il dirigente aveva incarichi nell'intero gruppo, sia nello stabilimento di San Vittore di Cesena sia in quello di Mosciano Sant'Angelo, in provincia di Teramo. Il quotidiano riporta che i sospetti per ammanchi di ingenti quantità di prodotti circolavano da tempo ma non risultavano nella contabilità aziendale.
L'azienda
«In merito alle notizie apparse oggi, l'azienda ha appreso dalla stampa dell'arresto che è stato effettuato e ribadisce la propria posizione di parte lesa e offesa sull'intera vicenda. L'azienda aveva già avviato da tempo una verifica interna, tuttora in corso, che aveva portato la scorsa settimana all'interruzione del rapporto con il collaboratore. Al contempo, l'azienda conferma il suo pieno supporto alla Procura della Repubblica, perché venga fatta immediata chiarezza e piena luce sulle condotte che sembrano emergere dalle indagini». Così il gruppo Amadori in una nota all'ANSA.
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Ottobre 2023, 15:17
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