​Alfredino Rampi, la tragedia di Vermicino: 39 anni fa l'evento che sconvolse l'Italia e segnò un'intera generazione

Alfredino Rampi, la tragedia di Vermicino: 39 anni fa l'evento che sconvolse l'Italia e segnò un'intera generazione

di Marco Esposito
C'è un giorno preciso che è rimasto impresso nella mente della generazione dei nati negli anni '70. Una data specifica. Un momento particolare. Quel giorno è oggi: il 10 giugno. Infatti, il 10 giugno di 39 anni fa, del 1981, un bambino di sei anni, Alfredino Rampi, caddè in un pozzo artesiano profondo sessanta metri a Vermicino. Stava tornando a casa con il papà, volle percorrere l'ultimo tratto di strada verso casa da solo, il papà lo lasciò andare, si trattava solo di pochi metri. Alfredo però non arrivò mai a casa. Scattò subito l'allarme, i genitori chiamarono la polizia. Iniziarono le ricerche. Alfredino sembrava sparito nel nulla. Poco dopo, durante le ricerche - sentendo i suoi lamenti - ci si accorse che Alfredino era finito in quel pozzo. 

Quel giorno di 39 anni fa ha cambiato tutto per i ragazzi degli anni '70, e non solo. Nello stesso momento in cui Alfredino Rampi cadeva in quel pozzo a Vermicino, quella generazione perse un pizzico di innocenza, di spensieratezza, Fu come se la paura, cosa sconosciuta o quasi fino a quel momento, entrasse a far parte contemporaneamente nella vita dei nati negli anni '70. 

Genitori e figli all'epoca non poterono fare a meno di immedesimarsi in quella situazione. I primi con il padre e la madre di Alfredino, i secondi con il bambino di sei anni. I genitori terrorizzati dalla sola idea di lasciare andare i figli a giocare, magari inseguendo un pallone in un giardino, i figli spaventati dall'idea di poter vivere un incubo simile ad Alfredino. Un incubo che la Tv portò nelle case degli Italiani nella prima maratona televisiva della storia.

Da quel momento, nulla fu come prima. Per la prima volta la televisione portò nelle nostre case, in diretta, un evento di cronaca. Senza soluzione di continuità. Una lunga maratona televisiva la chiameremmo oggi, con la "telecronaca" in diretta dei tentativi - vani - di salvare Alfredino, di tirarlo fuori da quel maledetto pozzo.

Nelle nostre menti rimangono impresse le immagini di quelle ore. Il papà e la mamma che parlavano, urlavano ad Alfredino di non mollare, di farsi forza.  Una folla infinta di gente intorno a quel pozzo, gente che urlava, incoraggiava i soccorritori, che si accalcava davanti alle telecamere. L'arrivo del Presidente Pertini, venuto a portare conforto ai genitori di Alfredino e dei soccorritori. Ricordi sbiaditi che si accompagnano ad una sensazione permanente di angoscia al solo rivedere quelle scene.

Fu un vero e proprio reality show del dolore che faceva - improvvisamente - capolino nei nostri televisori in bianco e nero. Tre giorni di diretta, con tutta italia incollata davanti alla televisione, in un susseguirsi di momenti di speranza e ottimismo seguiti da altri di paura e di preoccupazione.

Fino al tragico evento: la morte di Alfredino tre giorni dopo, nel pomeriggio del 13 giugno. 

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Giugno 2020, 12:06
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