Nello specifico, nel 2016 la donna aveva accompagnato l'anziano da un notaio inducendolo a cederle gratuitamente la nuda proprietà della sua abitazione, senza che l'anziano avesse compreso la natura di quell'atto e senza informare l'amministratore di sostegno da cui l'anziano era assistito. Temendo di perdere il possesso dell'immobile dopo l'impugnazione del provvedimento da parte dell'amministratore di sostegno e per timore che l'anziano ritrattasse la vendita, la donna avrebbe pensato all'avvelenamento per risolvere il caso in suo favore.
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"Ho il covid-19 ", diceva al marito.
Il panico incontrollabile, poi la decisione di togliersi la vita. Era convinta di aver contratto il coronavirus, ossessionata al punto tale da non essere più padrona di se stessa. A nulla è servito il tentativo dell'uomo di calmarla "non è così stai tranquilla".
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Settembre 2020, 07:43
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