Il Brasile frenato dalle troppe pressioni,
Scolari: "Stiamo migliorando"

Il Brasile frenato dalle troppe pressioni, ​Scolari: "Stiamo migliorando"

di Romolo Buffoni
ROMA - tutto un pianto. Quello di Thiago Silva prima del match inaugurale con la Croazia; quello di Neymar dopo l'inno cantato esageratamente a squarciagola assieme a tutta la Seleao, allo stadio di Fortaleza e al Brasile intero, prima della gara col Messico finita con uno 0-0 che ha fatto piombare i verdeoro in depressione.





Aleggia l'incubo-Maracanazo, la beffa del '50 col Mondiale perso nell'ultima partita contro l'Uruguay. Il “cattivo” stavolta è stato il portiere messicano Ochoa, licenziato dall'Ajaccio ma fenomenale contro Neymar e compagni. La verità è che la Seleçao ha mostrato molti limiti, già emersi con la Croazia (e cancellati in gran parte dal rigore omaggio del signor Nishimura) e chissà quanti generati dalla paranoia di dover vincere per forza “la Sesta”.



Scolari (colpito da un grave lutto alla vigilia del Mondiale con la morte di un nipote in un incidente stradale) non riesce a isolare i suoi dalla pressione. Che non è solo quella generata dai tifosi allo stadio, disperati dopo il pari col Messico quasi avessero già perso la finale, ma anche delle proteste feroci dei tanti brasiliani che questa Coppa dei ricchi non la volevano.



Scolari ieri si è scagliato contro i giornalisti: «Contro il Messico siamo migliorata di un 10%. Voi avete la mania di pensare che non esistano gli avversari. Potete fare trecento illazioni, ma io continuo ad avere fiducia in questa nazionale». Poi è arrivato il siluro di Maradona: «Il Brasile? Lo porteranno di peso agli ottavi. Se ci saranno miglioramenti, sarà per gli arbitri...». No, la Seleçao non sembra proprio sulla strada che porta in paradiso.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Giugno 2014, 10:35
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