Ilona Staller in lacrime a Verissimo: «Per colpa di mio figlio Ludwig sono andata in ospedale. L'ho denunciato per salvarlo dalla droga»

Durante la puntata Ilona ha raccontato a Silvia Toffanin il motivo per il quale ha denunciato il figlio

Ilona Staller in lacrime a Verissimo: «Per colpa di mio figlio Ludwig sono andata in ospedale. L'ho denunciato per salvarlo dalla droga»

di Cristina Siciliano

Ilona Staller si è raccontata a Verissimo ed ha parlato del periodo difficile che sta attraversando. La nota al pubblico come Cicciolina nel corso degli anni ’80 per la sua carriera nel mondo a luci rosse, ha sempre fatto parlare di sé anche per informazioni riguardo la vita personale. Nella puntata di Verissimo di domenica 25 febbraio, Ilona ha raccontato a Silvia Toffanin il motivo per il quale ha denunciato due volte il figlio Ludwig. «Io sono finita in ospedale per lui - ha sottolineato Ilona Staller -. Ludwig diventava molto aggressivo in determinate occasioni ed in quei momenti facevo fatica a riconoscerlo. Oggi parliamo poco e niente. Spero che questa cosa si risolva quanto prima».

La sofferenza di Ilona Staller 

«Ho denunciato mio figlio Ludwig due volte - ha spiegato Ilona Staller in lacrime a Verissimo -.

Mio figlio a 13 anni ha preso le prime pasticche. Lui è entrato nel tunnel della droga. Mio figlio è cambiato completamente e per questo l'ho denunciato. La droga cambia le persone. Sono allibita e spero che adesso lui si stia curando. Mio figlio è riuscito a fare delle cose assurde».

Ilona Staller ha aggiunto: «Quando sono arrivati i carabinieri sotto casa mia a Roma ho ritirato la denuncia. Ma ci sono state delle cose che mi hanno fatto male. Lui mi chiedeva soldi continuamente. Io dovevo  tenere sempre dei soldi in casa anche di notte perché oppure lui diventava aggressivo. Ho denunciato mio figlio perché lo preferisco in un altro Paese piuttosto che morto. Non è facile aiutare i figli in questo senso. Adesso è dal padre in America e sta cercando di fare un percorso di disintossicazione. Io non voglio un figlio morto».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Febbraio 2024, 14:46
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