Biagio Antonacci, il rimpianto: «Non ho mai detto ti amo a papà. Lui era sempre con me, anche a 35 anni mi diceva "vai a letto presto"»

Il cantautore è stato ospite del podcast di Gianluca Gazzoli, Passa Dal BSMT

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di Redazione web

Biagio Antonacci è uno dei cantautori italiani più amati e ha conquistato il pubblico grazie alla sua voce e alle sue canzoni. Il cantante, nonostante nel tempo abbia rilasciato molte interviste in cui parla della sua vita, è sempre stato molto riservato sulle persone a lui care, quelle più vicine che sono nel suo cuore come, ad esempio, il papà. Biagio ha parlato proprio di lui durante la sua intervista al podcast di Gianluca Gazzoli, Passa Dal BSMT.

L'intervista di Biagio Antonacci 

Biagio Antonacci è stato ospite al podcast BSMT-Basement condotto da Gianluca Gazzoli al quale ha raccontato la sua vita, la sua passione per la musica e il rapporto con la famiglia. Proprio un estratto dell'intervista riguarda il papà del cantante. Antonacci ha spiegato: «Io non ho mai detto "ti voglio bene" o "ti amo" a mio padre e quando potevo dirglielo mentre era sul letto di morte, non l'ho fatto. Lui è morto nel 2014 e io, dopo tre giorni, avevo il concerto allo stadio di Bari e dopo sei giorni, avrei fatto San Siro. Io ho fatto il funerale e sono partito. Pensa che potenza ti dà l'assenza della persona che ami perché lì, mentre suonavo, c'erano le lacrime ma c'era anche la potenza, la vera potenza, la trasmissione di qualcosa che lui mi ha dato in quel momento, no? Quando ho cantato, quando ho fatto cose, mio papà c'era sempre, è sempre venuto con me quando ero più giovane, lui mi seguiva in tour veniva a vedere e mi sgridava a modo suo, non voleva che facessi tardi». 

Le parole di Biagio Antonacci 

Biagio Antonacci ha continuato dicendo: «Io gli dicevo sempre "Papà, ma c'ho 35 anni".

Pensavo di essermi liberato da questo e, invece, lui era ancora lì a dirmi che sarei dovuto andare a dormire prima. Poi, controllava il palco, se era montato bene, sai quella cura che solo i genitori hanno nei confronti dei figli. Ecco, quindi, quando mio padre stava morendo, io avrei voluto dirgli "ti amo" ma mi sentivo qualcosa tipo Fonzie quando doveva chiedere "scusa". Non volevo dirgli "ti voglio bene" perché non volevo che pensasse che fossero gli ultimi discorsi tra di noi e non volevo che si impaurisse o si chiedesse il perché di questa dichiarazione. Quindi, sono stato zitto e il giorno dopo è morto». 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Marzo 2024, 15:47
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