Fedez: «Prendevo 7 psicofarmaci al giorno e soffrivo di balbuzie, ho fatto i conti con la morte»

Il rapper milanese incontra gli studenti per parlare di salute mentale a pochi giorni dalla rottura del matrimonio con Chiara Ferragni

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di Veronica Cursi

Non accenna alla sua vita privata. La crisi con la moglie Chiara Ferragni resta fuori dalla porta dei Circolo dei Lettori di Torino, perché Fedez oggi è lì per incontrare gli studenti e parlare di salute mentale. Visibilmente teso, il rapper viene accolto come una star nella sala dove si svolge l'incontro promosso dall’associazione Acmos e dalla Fondazione Circolo dei lettori. Cappellino da baseball in testa, look casual, Fedez sorride quasi imbarazzato e non risparmia saluti ai suoi fan. Sono giorni difficili per lui dopo i rumors sulla separazione con Chiara, madre dei suoi due figli, ma questo incontro è troppo importante per rinunciarci. Decine di giovani lo acclamano: «Fedez facci una saluto!», urletti, applausi. E lui non risparmia una frecciatina alla stampa: «È bello vedere tanti giornalisti interessati alla salute mentale». Quello della salute mentale è un tema che sta molto a cuore al rapper, soprattutto dopo i gravi problemi di salute che lo hanno colpito. «Io stesso mi vergognavo di parlare di psicofarmaci ma poi, quando ho rischiato di morire, mi sono detto: che "c...o me ne frega, se posso aiutare qualcuno lo faccio».


  

La malattia e le balbuzie

Fedez, infatti, ha creato una Fondazione con l’obiettivo di accendere i riflettori sull’equilibrio psico-fisico delle persone, anche attraverso la creazione di un centro di aggregazione e superando lo stigma dell’uso di psicofarmaci, quando necessario. «Ho affrontato un tumore al pancreas molto raro e ho dovuto fare i conti con la morte nonostante io sia un privilegiato - ha raccontato Fedez - in quel periodo ho avuto l'esperienza peggiore con gli psicofarmaci.

Ne prendevo addirittura sette e il medico che me li dava non comprendeva che stavo male».Sono arrivato a dover fare i conti con la morte». 

I suicidi dei giovani

«La maggior parte delle morti giovanili avviene per suicidio. Eppure nessuno ne parla», dice il rapper. «La pandemia ha reso ancora più fragili di futuro di tante ragazze e ragazzi già gravati della crisi climatica dalla mancanza di lavoro da una riduzione di prospettive» spiegano gli organizzatori chiarendo le ragioni che hanno spinto alla realizzazione della breve kermesse «auspichiamo, infatti, che il benessere mentale diventi una priorità sociale».  


Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Febbraio 2024, 13:30
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