Argentina, il ballo salvavita: «Per scrivere un tango devi aver sofferto»

Argentina, il ballo salvavita: «Per scrivere un tango devi aver sofferto»

Le regole e le restrizioni dettate dal covid hanno poortato in tutto il mondo uno stop totole, soprattutto per l'arte e lo sport. Il ballo è stato bannato dalla possibile convivenza col virus, a causa della vicinanza fisica diventata una minaccia. C’è chi, però, ha trovato un modo alternativo per non abbandonare il ballo e continuare a praticarlo. A riportare il tutto è il “The Guardian” che, con un servizio fotografico di Anita Pouchard Serra che documenta la sopravvivenza di alcuni ballerini di tango a Buenos Aires, in Argentina.

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In una graziosa piazzetta vicino a un binario ferroviario, cinque coppie si avvicinano, guancia a guancia, segnando passi che rispecchiano il percorso tortuoso della vita. A segnare i loro movimenti non è una coreografia dettagliata ma un altoparlante portatile che recita la poesia malinconica di un tango.

«Si dice che nessuno abbia scritto un tango mangiando yogurt - riflette Juan Carlos González, 64 anni, attivo partecipante - . Per scrivere un tango, devi aver sofferto, aver vissuto molte cose che sono state molto difficili».

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L'Argentina è stato uno dei territori più colpiti al mondo dal covid. L’anno trascorso ha visto 4,4 milioni di casi e un bilancio delle vittime che si avvicina a 100.000. Il Paese di 45 milioni ha lottato con alcuni dei peggiori livelli di contagio al mondo , data la difficoltà che riscontra il suo sistema sanitario, sommerso da un numero medio di morti giornaliere per milione che è stato il terzo più alto al mondo negli ultimi sette giorni.

È per questo, che il tango rappresenta un barlume di speranza, atto a contrastare tutto ciò che è proibito: il calore umano, la vicinanza, il tatto. 


Ultimo aggiornamento: Domenica 4 Luglio 2021, 20:44
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