Lo stato toglie i sussidi a un malato cronico: «Può lavorare», 48enne si impicca per la disperazione
di Alessia Strinati
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A raccontare cosa è successo, come riporta Metro, è la figlia: «L’ha fatto perché ad un certo punto lo Stato ha detto che ‘era in forma per lavorare». Kevin lavorava come pittore e decoratore ma da diversi anni rieveva un sussidio visto che i gravi problemi polmonari da cui era affetto gli impedivano di lavorare. Dagli esami era chiaro che non fosse in grado di lavorare, ma senza sussidi non era in grado nemmeno di provvedere alla sua famiglia, così il 48enne, padre di tre figli si è impiccato in casa sua ed è morto dopo 3 giorni in ospedale.
Pare che da qualche tempo soffrisse di attacchi di panico, senza il sussidio stava accumulando debiti e non sapeva come poterli fronteggiare. Oggi i figli puntano il dito contro lo Stato e lo ritengono carnefice della morte del papà.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Giugno 2019, 19:49
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