Roberta Cortesi scomparsa a Malaga, l'avvocato: «Non so se è stata uccisa, il suo silenzio è inspiegabile»

La donna di 36 anni è scomparsa il 25 novembre, la sorella: "Roberta chiamaci, temiamo che ti si sia successo qualcosa. La polizia deve fare di più"

Roberta Cortesi scomparsa a Malaga, l'avvocato: «Non so se è stata uccisa, il suo silenzio è inspiegabile»

di Paolo Ricci Bitti

Tredici giorni, Roberta Cortesi è sparita nel nulla da 13 giorni e la disperazione dei familiari cresce di ora in ora perché la donna, 36 anni, di Osio Sotto, alle porte di Bergamo, era abituata a farsi sentire tutti i giorni da Malaga dove era andata a lavorare da due anni. La famiglia teme il peggio perché non crede a un allontanamento volontario e inoltre non mancano almeno un paio di episodi che spingono a pensare a scenari non rassicuranti, anzi. La sorella Alessandra lancia un duplice appello: alle autorità spagnole, perché intensifichino le ricerche, e a Roberta: «Fatti sentire se leggi di questa nostra angoscia, facci almeno sapere dove sei».

La Guardia Civil ha inserito nome e foto della cameriera lombarda nell'elenco dei desaparecidos, gli scomparsi, ma al momento, in mancanza di elementi, la giovane italiana fa parte di una lista interminabile di adulti di tutto il mondo cercati in Spagna dai parenti. Anche l'Asociación SOS Desaparecidos ha diramato un annuncio simile. Di Roberta Cortesi i media spagnoli, tuttavia, non riferiscono ancora, se non a livello locale e rilanciando solo l'avviso della Guardia Civil.  Si sta muovendo l'ambasciata Italiana, ma per la famiglia non si fa ancora abbastanza.

Con ogni probabilità accadre lo stesso in Italia per la scomparsa di una giovane spagnola che non frequentava ambienti a rischio. 

A preoccupare i genitori e la sorella anche le frasi sconnesse, insomma, da ubriaco, che avrebbe pronunciato l'uomo che avrebbe un'amicizia con la bergamasca: frasi che si sono concluse con un "Roberta è in pericolo". Lo spagnolo è stato contattato dall'avvocato dei Cortesi, Luca Gambirasio. E poi c'è la telefonata che una donna, non Roberta, avrebbe effettuato chiamando il ristorante dove lavorava la cameriera lombarda. Infine la proprietaria del b&b dove alloggiava la 36enne ha riferito di avere sentito la voce di una donna (non Roberta) provenire dalla camera dell'italiana. Ma c'è soprattutto quel cullulare non più connesso alla rete dal 26 novembre che resta inspiegabile.

E' stata buttata la via la scheda sim? 

L'avvocato

Roberta Cortesi «non si sarebbe mai allontanata senza avvisare sua madre o sua sorella». Ne è certo l'avvocato Gambirasio, che rappresenta la mamma e la sorella della 36enne originaria di Osio Sotto. «Il telefono è spento minimo dal 26. È irraggiungibile, non va neanche la connessione dati. L'ultimo accesso a Whatsapp che sappiamo noi è del 25 alle 12.30. Poi non abbiamo più avuto notizie», spiega il legale all'Adnkronos. I parenti stentano a credere all'ipotesi di un allontanamento spontaneo. Da quando due anni fa Roberta andava e veniva dalla Spagna, «tutti i giorni scriveva alla mamma e alla sorella. Era troppo legata alla famiglia», per sparire «perdendo i contatti. Non l'avrebbe mai fatto». Ed «escludo che si possa trovare in ospedale o in altri istituti, perché l'avrebbero già scoperto». Difficile però anche pensare che dietro alla scomparsa ci sia dell'altro. «Non riesco a dire se è stata presa o è stata uccisa», dice l'avvocato Gambirasio, motivando così la sua prudenza: «Non possiamo dirlo ora, ci sono indagini in corso».

 

 

 

Indagini a cui - da quel che riferisce il legale - sta lavorando anche l'Interpol, iniziate però secondo la famiglia in ritardo, rispetto alla denuncia di scomparsa sporta ai carabinieri di Osio Sotto giovedì scorso, il 30 novembre. «La denuncia è stata sicuramente presa con ritardo, perché così ci ha riferito l'Ambasciata. L'Ambasciata tuttavia ci ha riferito che loro sono in stato di massima allerta e che più che far da tramite tra le varie polizie, non possono fare. Però sicuramente la denuncia sporta lo scorso giovedì non è arrivata nell'immediatezza e, secondo noi, le indagini non sono iniziate prima di ieri», spiega il legale. Di fronte alla lentezza delle procedure burocratiche necessarie a far scattare dall'Italia le indagini in Spagna, la famiglia ha deciso di assumere un investigatore privato, che a Malaga sta cercando di capire che fine ha fatto Roberta Cortesi. Mamma e sorella la stanno aspettando a Osio Sotto e per il momento non sono intenzionate a partire, «vuoi - spiega il legale di famiglia - per la difficoltà della lingua e vuoi per il timore del viaggio», soprattutto in nella loro condizione emotiva. «Avere una figlia dispersa lascia vuoto e ansia. Già è difficile avere una notizia di morte, ancora di più lo è non sapere che fine abbia fatto», sottolinea l'avvocato.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Dicembre 2023, 22:20
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