Primo chip di Neuralink impiantato su un uomo

L’annuncio dell’imprenditore: Telepathy coglie i segnali e li trasmette a un robot

Primo chip di Neuralink impiantato su un uomo

di Mario Landi

Un chip nel cervello, come quello del celebre film “Matrix”. In grado di cogliere i segnali legati all'intenzione di fare un movimento e di tradurli in modo che un robot all'esterno possa compiere quella precisa azione al posto di chi è paralizzato o paraplegico. Si chiama Telepathy ed è stato realizzato dalla Neuralink, l'azienda fondata e finanziata da Elon Musk. Si tratta del primo chip impiantato nel cervello di un essere umano. Nonostante il nome, però, Telepathy non legge il pensiero: «L'uso iniziale - è per chi ha perso l'uso delle gambe. Immaginate se Stephen Hawking avesse potuto comunicare più velocemente», ha scritto Musk sulla piattaforma X, ma il suo obiettivo a lungo termine è molto più ambizioso: «Permetterà di controllare il telefono o il computer e, attraverso questi, molti altri dispositivi».

L'annuncio dell'impianto è arrivato a soli due giorni dall'intervento, sempre su X. Il paziente si sta «riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi di neuroni», si legge nel post in cui Musk si riferisce all'efficienza del chip nel rilevare i segnali delle cellule nervose. Come sta accadendo da quando sono iniziati i test su scimmie e maiali, nessuna delle sperimentazioni fatte finora è stata mai descritta in articoli su riviste scientifiche. «L'annuncio dell'impianto cerebrale su di un essere umano è interessante, ma l'entusiasmo che ha suscitato è per ora poco motivato», osserva il neurologo Paolo Maria Rossini, dell'Irccs San Raffaele di Roma. Rilevando che «non è mai facile commentare una notizia scientifica che non sia stata pubblicata su una rivista di settore con tutte le informazioni e i dettagli del caso». L'unica descrizione del chip era stata fatta nel 2019 dallo stesso Musk in una sorta di libro bianco, il "Neuralink White Paper".

Delle dimensioni di un bottone, il chip Telepathy ospita un migliaio di elettrodi flessibili che amplificano i segnali dei neuroni, li raccolgono e li trasmettono all'esterno in wireless. Futuri chip potrebbero essere impiantabili contro paralisi ed epilessia.

Certamente la frontiera affascina. Con tanti precedenti nella storia del cinema, dal robot femminile di "Metropolis" (Fritz Lang, 1927) a "A.I." di Steven Spielberg, da "Blade Runner" di Ridley Scott, dal romanzo di Philip K. Dick, fino a "The Manchurian Candidate" di Jonathan Demme e alla trilogia di "Matrix" ideata dai fratelli (oggi sorelle) Wachowski nel 1999, un anno non casuale.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Gennaio 2024, 06:05