Nazanin Zaghari-Ratcliffe, alla donna detenuta in Iran restituito il passaporto

Nazanin Zaghari-Ratcliffe è stata arrestata nel 2016 con l'accusa di complottare per rovesciare il governo locale

Nazanin Zaghari-Ratcliffe, alla donna detenuta in Iran restituito il passaporto

I funzionari di Teheran hanno restituito il passaporto alla cittadina britannico – irachena Nazanin Zaghari-Ratcliffe, detenuta nel paese del Medio Oriente dal 2016 quando è stata arrestata con l'accusa, da lei sempre negata, di complottare al fine rovesciare il governo in carica.

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Lo sciopero della fame di Richard Ratcliffe (Foto: Ansa)

Nazanin Zaghari-Ratcliffe, alla donna detenuta in Iran restituito il passaporto

Il parlamentare Tulip Siddiq, che si è occupato della faccenda, ha fatto sapere che la mamma della detenuta si trova nella sua casa di Teheran, mentre nella capitale sarebbe presente anche una squadra britannica pronta a negoziare con le autorità: «Sono molto lieta – ha spiegato - di dire che a Nazanin Zaghari-Ratcliffe è stato restituito il passaporto britannico. Continuerò a pubblicare aggiornamenti man mano che li avrò».

Lo scorso marzo Zaghari-Ratcliffe, come fa sapere il “The Independent”,  è stata liberata dagli arresti domiciliari e dopo una pena detentiva di cinque anni le era stata rimossa anche la cavigliera, ma il mese successivo è stata di nuovo tratto in arresto con l’accusa di propaganda contro il regime iraniano. Suo marito, Richard Ratcliffe, l'anno scorso ha fatto uno sciopero della fame di 21 giorni a Londra per attirare l'attenzione sul caso di sua moglie.

Un debito di 400 milioni di sterline relativo a un ordine annullato per 1.500 carri armati Chieftain risalente agli anni '70 sarebbe alla base detenzione della signora Zaghari-Ratcliffe e di altri cittadini britannici con doppia cittadinanza iraniana detenuti nel paese.

A gennaio, la figlia di un altro britannico-iraniano detenuto in Iran ha fatto sapere che il padre avrebbe iniziato uno sciopero della fame a causa della mancanza di progressi nell'ottenere il suo rilascio.

L'ingegnere civile in pensione Anoosheh Ashoori è nella prigione di Evin con l'accusa di spionaggio per conto di Israele, cosa che lui nega, da più di quattro anni. In un video pubblicato in relazione allo sciopero della fame, Elika Ashoori ha affermato di essere in quel momento "estremamente preoccupata" per la salute di suo padre "mentre si avvicina al suo 68esimo compleanno".

A dicembre, il ministro degli Esteri Liz Truss ha spiegato che i 400 milioni di sterline che la Gran Bretagna deve all'Iran sono un "debito legittimo" che il governo vuole pagare.

Sacha Deshmukh, amministratore delegato di Amnesty International UK, ha però avvertito che gli ultimi rapporti dovrebbero essere trattati con cautela poiché c'è stata "una falsa alba dopo una falsa alba" nel lungo processo: «Speriamo sinceramente – ha spiegato - che questi rapporti siano corretti. I detenuti e le loro famiglie soffrono da anni e una soluzione non può arrivare abbastanza in fretta. È chiaro da molto tempo che le autorità iraniane hanno preso di mira cittadini stranieri con accuse spurie relative alla sicurezza nazionale per esercitare pressioni diplomatiche. In passato abbiamo avuto una falsa alba dopo l'altra su possibili scoperte, quindi è giusto essere prudenti in questo momento»”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Marzo 2023, 15:49
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