Navalny, la moglie Yulia Navalnaya: «Non ho conferme indipendenti sulla sua morte, ma se è vero Putin pagherà»

L'appello dalla conferenza per la Sicurezza in Germania

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di Redazione web

«Io voglio che loro sappiano che saranno puniti per quello che hanno fatto al nostro Paese, alla mia famiglia, a mio marito». Yulia Navalnaya promette giustizia nonostante non abbia ancora conferme indipendenti sulla morte del marito, l'oppositore russo Alexei Navalny, in carcere dal 2021 e deceduto oggi, 16 febbraio, in una dopo una passeggiata e a causa di una trombosi, secondo quanto riporta la tv di Mosca. 

A margine della conferenza per la Sicurezza di Monaco e dopo un incontro con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che le ha espresso le sue condoglianze, Navalnaya ha aggiunto, parlando di Vladimir Putin e degli altri esponenti del regime: «Saranno portati davanti alla giustizia e questo giorno verrà presto».

 

Poi l'appello lanciato dal podio della conferenza: «Vorrei chiedere all'intera comunità internazionale, a tutti i popoli del mondo: dobbiamo unirci e combattere contro questo male.

Dobbiamo combattere contro l'orribile regime della Russia di oggi. Questo regime, e Vladimir Putin, devono essere considerati responsabili personalmente per tutte le atrocità commesse nel nostro Paese».

In un passaggio molto commovente del suo discorso Navalnaya ha confessato ai delegati che, dopo che i media statali russi hanno diffuso la notizia della morte nella colonia penale del marito, non sapeva se doveva rimanere per fare il suo intervento. Ma poi ha capito che rimanere era quello che avrebbe fatto lui. «Ho pensato per un po', ho pensato 'devo rimanere qui per fare il mio discorso davanti a voi o devo tornare dai miei figli ? Ma poi mi sono chiesta: 'cosa avrebbe fatto Alexei al mio posto? Sono sicura che lui sarebbe salito su questo palco», ha detto, provocando la standing ovation dei delegati della conferenza.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Febbraio 2024, 19:41
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