Disuguaglianza di genere, la rivoluzione delle donne passa dai mercatini femministi: l'iniziativa contro la violenza economica

Il fenomeno rivoluzionario è nato con un gruppo Facebook

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di Morgana Sgariglia

Una tela colorata di adesivi femministi, assorbenti riutilizzabili e vestiti di seconda mano. Questo è Mercatidas Feministas, "Mercatini femministi", nato nel 2016 come gruppo Facebook, è diventato il mezzo rappresentativo e di sostentamento più diffuso tra i collettivi femministi messicani. All'inizio era un baratto di prodotti, conoscenze e servizi su misura per le esigenze individuali, dall’assistenza sanitaria mestruale a quella psicologica o ai servizi legali. Durante il Covid il numero record di licenziamenti in Messico e l’aumento dei femminicidi e della violenza contro le donne hanno spinto il gruppo a diventare una rete di supporto.

I mercatini, in cui sono coinvolte circa 600 persone, sono apparsi in carne e ossa appena si sono allentate le restrizioni nel parco Alameda Central, Colonia Roma e Plaza de los Insurgentes di Città del Messico. Le venditrici ambulanti sono prive di licenza e occasionalmente infastidite dalla polizia e da altri commercianti (gli hanno anche lanciato salsa piccante e le hanno colpite con bastoni e pezzi di ghiaccio), ma hanno ottenuto il riconoscimento locale e del loro effetto trasformativo sulla capitale in un rapporto pubblicato dalla Commissione per i Diritti Umani di Città del Messico (CDHCM).

Che cosa vendono

I mercatini vendono prodotti agricoli, artigianali, tessili, alimentari, ricami, dipinti, la maggior parte dei quali sono realizzati in modo autonomo o collettivo.

Ci sono anche indumenti di seconda mano, giocattoli, medicinali, cosmetici o prodotti per la cura personale. Il baratto è la forma di pagamento più comune: beni in cambio di assistenza e sensibilizzazione sulla salute mestruale, trasporti, consulenza legale, terapia psicologica o  laboratori di economia solidale.

Questa forma di protesta è accompagnata anche da manifestazioni artistiche, spettacoli, danze, corsi, pedagogia, spettacoli teatrali, marce, concerti, cucine comuni di baratto, lotterie o collette a favore delle vittime di violenza economica.

I dati della violenza economica

La violenza economica, secondo la responsabile del CDHCM, Nashieli Ramírez, «si manifesta nella disuguaglianza economica, nel doppio sfruttamento delle donne, sia nel lavoro produttivo che nel lavoro riproduttivo». Il rapporto della commissione sottolinea che la fascia d'età più interessata da questo fenomeno è quella tra i 25 e i 54 anni e il più grande contributo dell'economia femminista è stato quello di rendere visibile il lavoro non retribuito svolto dalle donne che, però, accresce lo sviluppo sociale ed economico. 

Un altro rapporto della commissione risalente al 2019 ha rilevato che le donne trascorrono il 67% del loro tempo in lavori non retribuiti come l’assistenza all’infanzia e le faccende domestiche, rispetto al 28% degli uomini. Per quanto riguarda la violenza di genere, più di 3.000 donne sono uccise ogni anno, con un tasso di condanne che si aggira attorno al 5%. Quasi un omicidio su quattro in Messico è classificato come femminicidio.


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Aprile 2024, 19:44
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