Londra, il Tamigi si riscopre uno... zoo: cavallucci marini, anguille, foche e squali

Londra, il Tamigi si riscopre uno... zoo: cavallucci marini, anguille, foche e squali

Cavallucci marini, anguille, foche e squali, secondo uno studio della Zoological Society of London (ZSL), vivono nel fiume Tamigi, ma la completa analisi fatta del corso d’acqua, dichiarato biologicamente morto negli anni ’50, rivela anche altri risultati.

Il Tamigi rinasce, ma la ricerca mette in guardia dall'inquinamento

Le 95 miglia del Tamigi risentono dell'aumento dei livelli di nitrati a causa del deflusso industriale e degli scarichi fognari e anche i livelli dell'acqua e la temperatura stanno aumentando a causa del riscaldamento globale. A preoccupare, spiega il “The Guardian” anche l’inquinamento da plastica e la massiccia presenza di salviettine umidificate: “Questi prodotti – spiega il rapporto - molti dei quali contengono plastica, stanno alterando fisicamente la battigia creando grandi cumuli di sedimenti densamente legati insieme”. La densità delle microplastiche trovate nel Tamigi è stata misurata a 19,5 per metro cubo e queste scorrono lungo il fiume a una velocità fino a 94.000 pezzi al secondo.

Le specie che vivono nel fiume includono cavallucci marini, persino squali e il conteggio più recente ha rivelato che sono presenti circa 900 foche portuali e 3.200 foche grigie.

Il numero di pesci è diminuito dagli anni '90 ma gli scienziati della conservazione che affermano che sono necessarie ulteriori ricerche per determinarne la causa. La marea del Tamigi ospita più di 115 specie di pesci, 92 specie di uccelli e ha quasi 600 ettari di barene, che è un habitat cruciale per una vasta gamma di animali selvatici.

Alison Debney, responsabile del programma di conservazione della ZSL per il recupero dell'ecosistema delle zone umide, ha spiegato: «Gli estuari sono uno dei nostri ecosistemi trascurati e minacciati. Ci forniscono acqua pulita, protezione dalle inondazioni e sono un importante vivaio per pesci e altri animali selvatici. L'estuario del Tamigi e i suoi habitat associati al "carbonio blu" sono di fondamentale importanza nella nostra lotta per mitigare i cambiamenti climatici e costruire un futuro forte e resiliente per la natura e le persone».

Mentre i livelli di ossigeno e fosforo disciolti sono diminuiti, quest'ultimo come risultato di un migliore trattamento delle acque reflue dagli anni '90, gli scienziati hanno riscontrato un aumento a lungo termine delle concentrazioni di nitrati, che può influire negativamente sulla qualità dell'acqua ed essere dannoso per la fauna selvatica. Secondo l'Agenzia per l'ambiente, questi sono causati da effluenti industriali e fognari che si scaricano nell'acqua. Inoltre, ci sono molte sostanze chimiche preoccupanti che non vengono monitorate regolarmente, con impatti potenzialmente dannosi sull'ambiente.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Novembre 2021, 13:44
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