Mostro dell'obitorio: sono oltre 100 le vittime di 15 anni di stupri e omicidi negli ospedali in cui lavorava. Filmava tutti gli abusi sulle vittime

L'uomo è in carcere dal 2020: il governo britannico ha avviato un'indagine per capire come sia stato in grado di compiere i suoi crimini senza essere scoperto

Mostro dell'obitorio: sono oltre 100 le vittime di 15 anni di stupri e omicidi negli ospedali in cui lavorava. Filmava tutti gli abusi sulle vittime

di Nikita Moro

È conosciuto come "il mostro dell'obitorio" l'uomo che per 15 anni ha abusato sessualmente di pazienti e corpi inermi, approfittando della negligenza degli ospedali in cui prestava servizio.

David Fuller, 69enne, nato a Deal nel Regno Unito, marito e padre di 4 figli è il mostro dell'obitorio, condannato a due ergastoli per aver commesso reati legati alla necrofilia, all'omicidio e alla violenza sessuale su più di 100 vittime. L'uomo è in carcere dal 2020 e dal 2021 il governo ha avviato un'indagine per capire come Fuller sia stato in grado di compiere i suoi crimini senza essere scoperto in tutti quegli anni.

Le vittime e i reati

Nessuno dei colleghi di David Fuller ha mai sospettato che potessere essere un serial killer o uno stupratore seriale. È stato in grado di commettere reati per 15 anni, dal 2005 al 2020, sui pazienti e sui corpi privi di vita che arrivavano in obitorio. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe ​abusato sessualmente di almeno 101 donne, di età compresa tra i nove e i 100 anni, mentre lavorava presso l'ormai chiuso "Kent and Sussex Hospital" e il "Tunbridge Wells Hospital", a Pembury. 

Fuller premeditava e organizzava i suoi crimini in maniera lucida e dettagliata: lavorava oltre l'orario stabilito dal contratto, svolgeva straordinari non richiesti che passavano come impegno e dedizione per le proprie mansioni. L'omicida si è quasi sempre filmato mentre eseguiva le sue aggressioni all'interno degli ospedali dove ha lavorato. Poi ha archiviato i video seguendo un catalogo dei reati, divisi in "sessuali" o "defunti", poi riportati sul suo computer per poterli rivedere. 

Prima degli abusi in obitorio, David Fuller ha ucciso due donne nel 1987, Wendy Knell e Caroline Pierce.

Grazie a questa pista rimasta senza colpevole per più di 20 anni, la polizia ha scoperto, nel 2020, gli archivi video dell'uomo presenti nella sua abitazione. Attraverso un mandato di perquisizione è stato possibile esaminare il computer e individuare quasi 900mila immagini e più di 500 video dei suoi abusi. 

L'inchiesta nel 2021

David Fuller è stato in grado di arginare un sistema di sorveglianza, già poco presente, all'interno degli ospedali in cui lavorava. Le famiglie delle vittime contestano al governo la negligenza delle strutture, la mancanza di professionalità e sicurezza che hanno favorito le cruenti azioni dell'imputato. Un fallimento gestionale che ha permesso all'uomo di agire senza ripercussioni per tanti anni.

Controlli standard e gestione del personale completamenti assenti, in strutture ospedaliere che dovrebbero garantire la massima sicurezza. Questo è quanto emerso dalle ricerche dell'inchiesta, presieduta da Sir Jonathan Michael, che avrebbe dichiarato: «I reati commessi da Fuller sono stati davvero scioccanti e non sarà mai rilasciato dalla prigione».


Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Novembre 2023, 16:43
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